dipendenze

Tutto ciò che riguarda lo sciamanesimo

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Waiki
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Messaggio da Waiki »

i0 credo che per cambiare spesso occorra toccare il fondo oppure occorre che una terza forza intervenga dall'esterno per sbilanciare lo stallo che le due forze contrarie (spinta per il cambiamento e mantenimento dello status quo) inducono,..

e la terza forza che interviene è spesso la PAURA... di qualsiasi tipo essa possa essere)... ad esempio ,, nel caso che una persona non riesca a smettere di fumare, la notizia data dal medico della presenza di una macchiolina nei polmoni, dedotta nell'ultima lastra.... fa intervenire la terza forza che permette di agire in modo risolutivo...
Shushui
Tséntsakero
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Messaggio da Shushui »

Per me, usare la paura non porta buoni risultati. La paura ha la capacità di bloccarti creando dei legami e delle barriere. Il paziente smette di fumare perché gli hai messo un muro davanti, dicendogli che se lo oltrepassa incontra la cattiva salute. Però comincia a vivere dietro il muro, e i muri a lungo andare opprimono.

Piuttosto bisognerebbe fare vedere al paziente che si possono fare delle scelte. Quella che chiami la terza forza dovrebbe essere l'intento, non la paura, e permette di scegliere la direzione e di mantenerla.
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Shushuì
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Chaìr
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Re: dipendenze

Messaggio da Chaìr »

Riapro questo topic perché un amico molto giovane e al quale voglio molto bene è prigioniero della dipendenza da mariuana, vivere una vita mondana in un ambiente sociale in cui ci sono persone con la puzza sotto al naso non lo aiuta, l'incapacità di decidere per sè stesso vuoi per l'inesperienza, vuoi per la scarsissima disponibilità dei suoi genitori a capirlo, vuoi perché alla sua età gli secca rinunciare al divertimento completano il quadro catastroficamente.

Non so cosa fare o cosa dirgli, l'idea di non potere fare niente in assenza di una sua volontà specifica mi duole non poco, sembra rendersi conto del problema e sembra che ne soffra, ma di fronte alla soluzione scappa con mille sotterfugi. Sono combattuto tra la ovvia ed efficace scelta di lasciargli sbattere la testa sul problema (che però avrà un epilogo irreversibilmente tragico avanti negli anni) o adempiere ad un ruolo di amicizia che mi onora solo in apparenza levandogli le castagne dal fuoco con la forza...

Cosa faccio, gli do un cartone sciamanico in faccia?
Lo lego con una corda sciamanica ad una sedia per un mese e lo tengo a pane e acqua? .... o meglio ancora gli do solo l'almuerzo fatto col pollo Amadori chimicissimo?

:evilgrin: :evilgrin: :evilgrin:
Kaar'
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Re: dipendenze

Messaggio da Kaar' »

Secondo me una dipendenza molto forte e difficile da stroncare è quella dagli affetti personali, quando è necessaria.
Legata ad essa anche la dipendenza dalla propria storia personale.
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gattanera
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Re: dipendenze

Messaggio da gattanera »

Ciao Filo,
che intendi con "quando è necessaria"?? :o
presumo tu ti riferisca ai figli...
ma non credo che questo abbia a che fare con le dipendenze.... Così come la storia personale che è legata all'importanza personale...
Il potere spaventa (Tsunki)
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Chaìr
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Re: dipendenze

Messaggio da Chaìr »

il filo d'oro ha scritto:Secondo me una dipendenza molto forte e difficile da stroncare è quella dagli affetti personali, quando è necessaria.
Legata ad essa anche la dipendenza dalla propria storia personale.
Sottoscrivo, infatti alla suddetta persona ho detto che dal momento che perseverando sulla sua strada manca di rispetto a sè stesso e di conseguenza a chi lo ama, me compreso, se non accetta il mio aiuto in maniera concreta per me è out, e gli ho proprio fatto il parallelo tra la dipendenza affettiva e quella per la femme fatale ad alto contenuto di THC
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Tuna
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Re: dipendenze

Messaggio da Tuna »

Le vere dipendenze hanno un Potere molto radicato, proviene addirittura dalla Stirpe. Il fatto che uno non riesca a superarla non è quindi un mero fatto di mancanza di volontà.

Abbiamo da poco iniziato l'apprendimento di tecniche di curanderia adatte a questo scopo, quindi, Chair, potresti chiedere ad un aspirante curandero se può visitare il tuo amico.

Magari non è nemmeno una dipendenza. Un sacco di miei amici si sono sfondati di canne per qualche anno, smettendo poi improvvisamente quando hanno avuto qualcosa di meglio da fare.

Non nego comunque che alcuni ambiti sociali siano così vuoti ed asfittici da portarti alla soluzione che pare più semplice: sballarsi. Può essere solo una fase, ma una visita si può fare.
Kakáram ajastá

Tuna
Kaar'
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Re: dipendenze

Messaggio da Kaar' »

Credo che si possa rimanere legati ad un ex amore anche quando quel rapporto è finito da tempo.
In quel caso, anche se tutto è ormai terminato, si è ancora coinvolti affettivamente e legati a quell’affetto che non c'è più; sarebbe logico e necessario rompere quel rapporto affettivo ma non si ha sufficente potere per farlo…magari per qualcun altro sarebbe facilissimo. Capita molto spesso che uno dei due sia ancora innamorato dell'altro dal quale è stato abbandonato. Io son passato per questa situazione perché sono stato lasciato e per molti anni ho continuato a sbagliare amando senza un'apparente ragione quella donna che invece era andata via. Per la storia personale, è fuorviante parlare di dipendenza, ma si può sempre restare legati al proprio passato, ai ricordi. Solo quando si riesce ad essere completamente impersonali il potere si libera perchè non si è legati più a nulla.
Non uomini dabbene è il fine ma Dèi.
Kaar'
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Re: dipendenze

Messaggio da Kaar' »

Nulla accade per caso…. ho chiesto aiuto e ho trovato in questi appunti la spiegazione di quello che volevo dire…chiedo scusa di cuore del testo lungo ma efficace. Quanto sotto riportato dipinge quello che mi è accaduto nell'infanzia e, ancor oggi, tende a ripetersi.

La dipendenza affettiva è un quadro psicopatologico in cui il “rapporto d’amore” è vissuto come condizione stessa della propria esistenza. Gli individui affetti da dipendenza affettiva vedono nell’altro la fonte di ogni benessere e, pur di mantenere e non rischiare di perdere l’oggetto amato sono disposti a sacrificare qualsiasi bisogno o desiderio personale fino al punto di annullare il proprio Sé. L’importanza attribuita all’oggetto d’amore spinge il dipendente affettivo a preservare il rapporto "sentimentale" a tutti costi fino ad assumere un atteggiamento di assoluta “dedizione” adoperandosi affinché i bisogni e i desideri dell’altro vengano soddisfatti. Si parla appunto di dipendenza affettiva ( o dipendenza affettive) per sottolineare il fatto che, proprio come per le dipendenze da sostanze ( ad es., droga o alcol), il soggetto non può rinunciare, pena “la crisi d’astinenza”, all’oggetto amato ma anzi, con il passare del tempo, richiede “dosi” di presenza o vicinanza sempre maggiori.
Secondo Giddens, la dipendenza affettiva presenta le seguenti caratteristiche:
L'Ebbrezza. Ovvero, il soggetto dipendente tende a star bene solo quando è in presenza della persona amata;
La Dose. Il dipendente affettivo tende ad aumentare le “dosi” di presenza/vicinanza della persona amata;
La Perdita dell’Io. Il dipendente aspira ad uno stato di “fusione” con l’amato che può compromettere le capacità critiche e l’esame di realtà della persona.
E’ ossessivo. Il “dipendente affettivo” è ossessionato dall’idea del partner e dal timore che egli lo possa abbandonare. Il partner diventa il “chiodo fisso” fino al punto di non riuscire a pensare ad altro (può trascurare la quotidianità, il lavoro, i figli ecc..).
Evita i rischi di cambiamento. L’individuo dipendente evita ad ogni costo il cambiamento poiché questo potrebbe mettere a rischio il “rapporto”, e considerando che il rischio è rappresentato dall’abbandono, rinuncia ad ogni interesse e crescita personale (spesso anche professionale) “sacrificandosi” per il bene dell’altro. La stagnazione del rapporto spesso sortisce gli effetti opposti di quelli sperati poiché l’amore per definizione è un processo dinamico che si nutre dei cambiamenti e della crescita personale.
Manca di vera intimità. Lo stato di continua tensione, l’ansia di poter perdere il partner, il terrore dell’abbandono, la possessività, paradossalmente impediscono al dipendente affettivo di vivere uno stato di vera intimità e genuinità con l’altro.
È parassitario. Il dipendente affettivo, proprio come un parassita che vive grazie al “nutrimento” del organismo che lo ospita, si mette nella condizione di dipendere dell’altro per sentirsi vivo; egli rinuncia alle proprie aspettative, interessi e bisogni e fa propri i bisogni e i desideri dell’altro come se si dicesse “se muore (ovvero mi abbandona) l’organismo che mi ospita muoio anch’io”.
Richiede l’assoluta devozione dell’amato. Al dipendente affettivo non basta pensare all’altro ma richiede continuamente, con il fine di rassicurarsi circa la stabilità del rapporto, continue prove d’amore. Questo atteggiamento con il tempo “stressa” il partner che, al fine di salvaguardare la propria autonomia, può “trascurare” gli infiniti bisogni di conferma del dipendente con il risultato che questi, non sentendosi rassicurato, aumenterà ancora di più le richieste di prove d’amore creando un circolo vizioso che si autoalimenta.
È manipolativo e Iperpossessivo. Come naturale conseguenza il dipendente affettivo esaspera, al fine di ottenere il bisogno di sicurezza emotiva di cui necessità, gli atteggiamenti di possessività e controllo cercando di “ spiare” non solo i comportamenti ma anche i pensieri del partner. Anche la manipolazione diventa una strategia funzionale al bisogno di sicurezza (i ricatti affettivi possono essere frequenti come pure gesti auto lesivi o minacce di suicidio).
Queste persone passano la loro vita a mendicare l’“affetto” del’altro che idealizzano come proiezione del proprio Sé a cui cercano di dare valore, per sopprimere i sentimenti di inadeguatezza, vuoto, ansia, impotenza, scarsa autostima, non amabilità che si trovano a fronteggiare.
Come sottolinea J.L. Herman (1992), molte di queste persone hanno una storia infantile di maltrattamenti fisici e psicologici, spesso sono state vittime di abusi sessuali o molestie, o comunque i loro bisogni sono stati negati o frustrati. Da adulte, queste donne tendono a negare i propri bisogni, presentano una bassa autostima e la loro identità appare labile (necessitando dell’altro per essere consolidata). In riferimento ai possibili traumi subiti (abusi sessuali o violenze fisiche e/o psicologiche) si può presentare un quadro sintomatologico caratterizzato da: dissociazione, panico, disturbi del sonno, irritabilità, perdita di concentrazione, flash back, istinto a fuggire ecc.
http://www.attacchidipanico-ansia.it
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Kaar'
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Re: dipendenze

Messaggio da Kaar' »

Chaìr ha scritto:
il filo d'oro ha scritto:Secondo me una dipendenza molto forte e difficile da stroncare è quella dagli affetti personali, quando è necessaria.
Legata ad essa anche la dipendenza dalla propria storia personale.
Sottoscrivo, infatti alla suddetta persona ho detto che dal momento che perseverando sulla sua strada manca di rispetto a sè stesso e di conseguenza a chi lo ama, me compreso, se non accetta il mio aiuto in maniera concreta per me è out, e gli ho proprio fatto il parallelo tra la dipendenza affettiva e quella per la femme fatale ad alto contenuto di THC
Quale tuo aiuto in maniera concreta dovrei accettare? Se si tratta di aiuto sciamanico certamente si, se si tratta di parole no. Lo sciamanesimo e' concreto come sappiamo tutti e per questo che apprezzerei proposte d aiuti concreti di curanderia per tale problema. Del resto la circolazione del potere dovrebbe essere anche questo, altrimenti, che senso ha che io vengo a esporre un problema?
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Huyana
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Re: dipendenze

Messaggio da Huyana »

il filo d'oro ha scritto: Quale tuo aiuto in maniera concreta dovrei accettare? Se si tratta di aiuto sciamanico certamente si, se si tratta di parole no. Lo sciamanesimo e' concreto come sappiamo tutti e per questo che apprezzerei proposte d aiuti concreti di curanderia per tale problema. Del resto la circolazione del potere dovrebbe essere anche questo, altrimenti, che senso ha che io vengo a esporre un problema?
Dato che sei consapevole di avere un problema che ti causa molta offerenza, mi permetto di consigliarti di metterti tu stesso in contatto con il Curandero più vicino a te in termini geografici. È difficile che qualcuno si offra di aiutarti, soprattutto tramite forum, ma non per mancanza di solidarietà bensì perchè è importante per il tuo stesso bene che sia tu a compiere i passi che possono condurti verso la guarigione.
Se davvero vuoi essere aiutato, ed io confido che sia così, consulta la pagina dei Curanderos qualificati:
http://www.sciamanesimo.org/curanderos.php
e agisci.

In bocca al lupo!
"Each person is his own world"
Pablo Amaringo
nanna
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Re: dipendenze

Messaggio da nanna »

Ciao Chair. Ho avuto questa discussione anche con altre persone del cerchio tempo fa, in effetti è una cosa molto dolorosa ma tutti concordano che una volta offerto il tuo aiuto non puoi fare altro che aspettare che lui si decida a farsi aiutare, se no non serve.
Può essere una fase come dice Tuna, e io concordo visto che dici che è molto giovane. Le strade che si scelgono possono essere molto dure, o molto semplici, l'adolescenza è una fase tremenda e secondo me l'unica cosa che puoi fare è ripetere con fermezza quello che pensi e dirgli chiaramente che ci sono altre strade e altre soluzioni in cui tu puoi aiutarlo. Per quello che ricordo della mia adolescenza io cercavo assetata qualcuno che avesse risposte giuste, un maestro una via vera che non mi facesse fermare e seccare. E non c'era niente all'altezza. Ma forse quella ricerca e quel non aver trovato risposte mi ha lasciato aperta ora. Se riesci continua ad essere una persona di riferimento, secondo me è quello che gli serve per ora, finchè non si decide...
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Maldito
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Re: dipendenze

Messaggio da Maldito »

il filo d'oro ha scritto:Chaìr ha scritto:
il filo d'oro ha scritto:
Secondo me una dipendenza molto forte e difficile da stroncare è quella dagli affetti personali, quando è necessaria.
Legata ad essa anche la dipendenza dalla propria storia personale.


Sottoscrivo, infatti alla suddetta persona ho detto che dal momento che perseverando sulla sua strada manca di rispetto a sè stesso e di conseguenza a chi lo ama, me compreso, se non accetta il mio aiuto in maniera concreta per me è out, e gli ho proprio fatto il parallelo tra la dipendenza affettiva e quella per la femme fatale ad alto contenuto di THC


Quale tuo aiuto in maniera concreta dovrei accettare? Se si tratta di aiuto sciamanico certamente si, se si tratta di parole no. Lo sciamanesimo e' concreto come sappiamo tutti e per questo che apprezzerei proposte d aiuti concreti di curanderia per tale problema. Del resto la circolazione del potere dovrebbe essere anche questo, altrimenti, che senso ha che io vengo a esporre un problema?
Bè, condivido la tua risposta Il Filo d'oro, pienamente. Infatti, che senso ha esporre un problema personale quando poi non si danno suggerimenti concreti, fattibili a riguardo. Sarebbe come soffiare contro il vento per fermarlo... O no?
Mah, mi sembra lapalissiano.

Non capisco invece la risposta di Chair, a riguardo.
Ti riferisci al delta-9-tetraidrocannabinolo? Detto Thc? La tua compagna/fidanzata/ragazza/moglie si spinella frequentemente ed è fatale? :afraid: Fammi capire meglio...altrimenti rischio di fraintedere. C'è bisogno, sai caro, di esempi concreti e reali per condividere e poi dare eventuale aiuto. Che poi è quello che ha chiesto Il Filo d'oro e nessuno, più o meno concretamente, non mi sembra glielo abbia dato come si aspettava. O mi sfugge qualcosa? La tua risposta, inoltre, manca, secondo me, di dettagli più indicativi e precisi. Ma forse cado in errore involontario. :goodnight:

Senti Filo d'oro. Se il taglio dalla dipendenza è necessario, perchè non farlo? E perchè chiedere aiuto con una curanderia? Sei malato di "mancanza di coraggio per stroncare una dipendenza da affetti personali"? Mah...mai sentita una patologia così e manco so se si possa curare sciamanicamente.
Magari (probabilmente) è necessario un Cuore più forte, saldo, attivo per fare meglio le azioni. E per questo Tsunki (e non Tzunki...scrivi e leggi meglio :wink: ) conduce Cerchi su "La cura del cuore" da anni. Ci sono anche curanderos qualificati all'uopo.
Bè, questa è la prima cosa mi è venuta spontanea. Prova a chiedere lumi all'Uwishin, ma credo che stenterebbe a trattenere una risatina sciamanica sotto i baffoni brizzolati. :praying:
"Se vuoi far circolare potere lascia che il potere circoli e passi attraverso te" oppure "Usa il potere, altrimenti il potere usa te" (Francesco "Tsunki" de Giorgio). Non ci sono altre cure. Almeno credo...
Mi sembra che hai fatto una Caceria, se non vado errato, vero? e poi? ...scusa ma io sono molti anni che non frequento i Cerchi e quindi è per questo che non ti ho mai visto. Correggimi quindi.
Certo lo sciamanesimo è concreto, è empirico...ovvio. Non è speculativo...ovvio. Ma hai scoperto l'acqua calda... :nightnight:
Se vuoi fare sciamanesimo fallo, nessuno ti frena, anzi. Se vuoi aiuto sciamanico, chiedilo. Non c'è niente di male...anzi.
Puoi andare nell'area "Risorse" e clicki: "curanderos qualificati", altrimenti puoi usare la mail del sito di Tsunki per info a riguardo. Oppure seguire con assiduità e dedizioni i Cerchi e i rituali di guarigione e imparare a guarire, (non ad auto-guarire) questo non è possibile. "Puoi guarire, guarendo altri" (tsunki docet quoque). Questo sì. Ed è poi uno dei significati intrinsechi dello sciamanesimo. Puoi venire con noi in Australia come arutamero o pasukero. Hai un ampio ventaglio di possibilità.

Il mio consiglio personale è quello di stroncare alla base la dipendenza da rapporti affettivi malevoli o condizionanti. Mi sembra una buona cura, no? Con una buona dose di coraggio e determinazione...il gioco è fatto e così risparmi anche i costi di curanderia... :wink:

A presto leggerti.

Marco El Maldito

PS: Mi piacciono molto i tuoi posts (sono sagaci e pregni spesso, anche fra le righe...) , oh Filo d'oro, ma a volte mi sembra che ti sforzi un po' troppo a fare il ganzetto del villaggio :mrgreen: (senza offesa, però...diamine!). Mi spiego meglio. Sembri, a volte, il tipo "Tiro il sasso e ritiro la mano". O sei o ci fai?!? Non è che ci sono vie di mezzo. Non ne convieni? Se credi in quello che credi, fai quello che credi. Non ci sono alibi di sorta. Almeno credo... io.
E' vero: "non si nasce imparati", "errare umanum est, perseverare diabolicum", "non si finisce mai d'imparare", "siamo uomini o caporali?", "se non si usa almeno un po' di potere, il potere non passa e non hai exito alcuno", "il potere fa paura", "la paura uccide la mente (*)", "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare", "meglio un uovo oggi che una gallina domani", "chi troppo sa, poco sa", "esperienza, madre di scienza", "chi molto pratica, molto impara", "nessuno nasce maestro", "la pratica val più della grammatica", "vivendo s'impara", "E' asino di natura chi non sa leggere la sua scrittura", "E' meglio errar con molti che esser savio solo", "le parole non empiano il corpo"...etc etc. Insomma ci siamo capiti...o no? :giveup:
Molti proverbi vengono da: "Proverbi toscani" di Fortunato Bellonzi - Giunti editore - 2008. Alcune citazioni da Tsunki, uno (*) dal film "Dune" di David Linch e altri popolari.
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
Kaar'
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Re: dipendenze

Messaggio da Kaar' »

Hola, ti ringrazio per il tuo post
in cui hai ben focalizzato tante cose.
Ma ti ricordo Maldito che ci sono decisioni importanti
in cui non occorre solo coraggio e determinazione
ma anche comprendere il momento giusto
in cui agire... come un felino
che attacca con esatto tempismo, non un istante prima, non un istante dopo.
(questa è stato il mio sogno alla Caceria).
Anche la tartaruga lascia che le uova si schiudano al momento opportuno.
Infine credo che sia vitale sopratutto
essere presente ai cerchi,,, dove, per ora, mio malgrado, non ho potuto partecipare.
ma io non demordo.
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Maldito
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Re: dipendenze

Messaggio da Maldito »

ne convengo Filo d'oro. ne convengo.
"Timing is all" dicono gli yankee ed è veramente determinante e vitale cogliere il momento giusto. Ma, prima o dopo, va comunque colto! Altrimenti il felino rimane solo in posa... :D


Feliz Navidad

Marco El Maldito

PS: perchè non frequenti i Cerchi?
“Un Kolibrì dorato arrivò volando a casa nostra e portò una nuova alba sul nostro altare. La luce si avvicina riflettendo la gioia che soffia il vento svegliandosi un nuovo giorno e la freschezza della montagna porta l'essenza di un Kolibrì innamorato”.
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