VISIONE - CANOA DEGLI ANTENATI

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

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skullsmoker
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Iscritto il: sab 10 ott 2020, 18:09

VISIONE - CANOA DEGLI ANTENATI

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Buonasera a tutti, mi è stato chiesto di scrivere qua la visione che ho avuto durante il viaggio con la canoa nella Terra dei Morti, che si è tenuto sabato scorso, spero che questa sia la sezione giusta... Scusate per la lunghezza, ho inserito altri particolari che non ho raccontato al Cerchio.

Dunque, dopo l'ingresso nel fuoco e la discesa nel tunnel, mi sono trovato a navigare in un paesaggio tranquillo, di campagna, autunnale, senza particolari caratteristiche. Da un lato ho visto un uomo, nudo, di etnia africana, con il corpo completamente dipinto di bianco, seduto a gambe incrociate mentre suonava un tamburo, e al passaggio della canoa mi guardava in modo torvo e un po' minaccioso. La canoa è arrivata ad una sorta di estuario ed è entrata in un vasto mare, a tratti agitato.

Il cielo era scuro e turbolento, livido, e la canoa procedeva spedita al ritmo dei tamburi. Spesso vedevo altre imbarcazioni che viaggiavano in senso opposto alla canoa, alcune erano come delle enormi navi da crociera, sembravano navi fantasma, abbandonate, ma al loro interno si percepiva la presenza di anime morte che osservavano dagli oblò, in gran numero. L'atmosfera evocava in generale morte, solitudine, fantasmi. Ogni tanto vedevo nell'acqua delle creature indistinte, sembravano crostacei o grossi insetti, lattiginose e bioluminescenti. in un'occasione, una figura emaciata, bianca, col viso scheletrico contorto in una smorfia, si è materializzata proprio di fianco a me nell'acqua e ha tentato di salire sulla canoa, ma subito si è come dissolta in schiuma. L'incontro più singolare però è stato col cigno. Ho visto in lontananza alcuni cigni che nuotavano sull'acqua verso nord. Uno poi ha fatto inversione e il suo collo si è improvvisamente trasformato, allungandosi come un grosso serpente bianco. Puntava verso la canoa e cercava di attaccarci, ma era troppo distante e non riusciva ad arrivare. Mi sentivo al sicuro nonostante il tentativo di attacco.
Dopo un tempo indefinito, la canoa è arrivata nella Terra dei Morti, che nella mia visione aveva l'aspetto di un vasto canyon.

Subito ci siamo addentrati, anche in questo caso il cielo era livido ma ancora più scuro, c'erano delle nuvole scure che si muovevano rapidissime. Sulle sponde del fiume che stavamo navigando, sono comparse come delle grotte e delle capanne decrepite, fuori dalle quali c'erano delle figure umane contorte, scheletriche, nude e con la pelle rinsecchita e rugosa. Erano persone estremamente sofferenti, alcune erano parzialmente vestite con cianci e stracci bianchi e muovevano le braccia in direzione della canoa come per chiedere aiuto.
Poco dopo alla mia sinistra ho visto mia nonna materna, immediatamente sono trasalito e sono stato colto da una sorta di scossa associata a tremori, e poi da un brivido pungente su tutta la parte superiore del corpo. Contemporaneamente mi è venuto un nodo alla gola e il forte desiderio di piangere. Ho fatto un cenno come per chiamarla e sono sceso dalla canoa. Mi sono tolto la maschera e l'ho guardata chiamandola, lì per lì non mi ha riconosciuto, poi ha capito chi ero e mi ha salutato contenta. Percepivo però un forte senso di distacco, come se stessimo interagendo su due piani diversi, come se lei mi riconoscesse non spontaneamente, ma in maniera forzata, indotta. Aveva un aspetto gioviale, rideva molto e scherzava, ma a tratti il suo volto, in particolare la bocca, sia deformava in maniera grottesca. Ha cercato di allungarmi un rosario di colore scuro, ma non sono sicuro di averlo preso. Poco dopo è comparso anche mio padre, anch'egli molto contento ma distaccato. Stava fumando una sigaretta come in vita. Scherzavano molto tra loro, ma non capivo sempre le loro parole. E' poi comparso uno zio, fratello di mia nonna, che se ne stava seduto in disparte, come se non riuscisse ad alzarsi, ma era felice e da lontano partecipava all'atmosfera scherzosa. Arrivato il momento di chiederle se poteva aiutarmi con la mi necessità, si è fatta seria, le ho consegnato il mio oggetto e ha iniziato a ridere e a prendermi in giro perché avevo fatto un po' di confusione, ma pizzicandomi le guance con forza ha detto che avrebbe cercato di fare qualcosa. Ho sentito quindi che era arrivato il momento di andare via, ho salutato i miei defunti, ho rimesso la maschera e prima di salire sulla canoa, non lontano, ho vista un'altra partecipante al viaggio che si aggirava sulla sponda del fiume. Sono salito e il viaggio è proseguito.

Dopo aver navigato ancora un po', la canoa si è sollevata e ha preso velocità. Ho avvertito distintamente una spinta e al tempo stesso un attrito. Abbiamo attraversato un cielo stellato e uno spazio cosmico, poi ci siamo trovati in un paesaggio bianco, ghiacciato, completamente coperto di neve. C'erano delle colline e degli alberi. Ho visto due enormi figure, altissime, dei giganti, arrivavano oltre la cima delle montagne, ma sottili, molto magre, che camminavano lentamente.

Il viaggio è proseguito in un cielo azzurro intenso, completamente privo di nubi e senza alcun paesaggio. C'erano delle aquile che volavano, una in particolare sembrava appollaiata su un ramo nero. Il passaggio qui è stato molto rapido, appena l'aquila appollaiata si è accorta della canoa, siamo passati ad un altro livello.

Qui era tutto iridescente, c'erano colori e luci cangianti. Non ho incontrato antenati, ma ho percepito e intravisto la presenza di figure altissime, alcune avevano degli strani copricapi. Queste figure era come se fossero dietro una foschia, li percepivo e ne intravedevo i contorni. Soprattutto percepivo la loro antichità, una antichità non legata alla storia, ma precedente alla storia stessa, erano ancestrali e incutevano in me una riverenza timorosa, mi sentivo veramente piccolo in tutti i sensi. Anche il ritmo era strano, come un movimento senza tempo.

Dopo un tempo indefinito, è iniziato il viaggio di ritorno, dove ho visto esattamente le stesse cose dell'andate, in più nella Terra dei Morti c'era ancora mia nonna sulla riva del fiume che ci guardava passare.

Nell'oceano ho visto altre imbarcazioni, questa volta però sembravano dei pescherecci spettrali, con figure intente a trafficare e forse a pescare. Giunti di nuovo alla terra di passaggio, c'era una sorta di porticciolo, e su un molo c'era un pescatore fantasma, bianco, spettrale, che pescava. Navigando nel fiume, il paesaggio è diventato come un canale di Venezia, c'erano alti palazzi con le luci accese e figure mascherate che ci osservavano dalle finestre, poi è ritornato ad essere un tranquillo paesaggio di campagna in autunno, fino al tunnel per la risalita e l'uscita in questa realtà.

Grazie a tutti per ogni eventuale commento e spunto.

Animo y fuerza

Paolo
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