ÍI UNTRI ARÚTMARI
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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ÍI UNTRI ARÚTMARI
Come promesso sono a condividere la visione avuta durante la canoa:
per me è stata la terza canoa con voi, ed è anche quella finora più difficile e usurante sotto tutti i profili, nonché uno dei lavori sciamanici più sofferti che ho fatto.
Ho avuto difficoltà durante la salita a rimanere in sincrono, fino al mondo sotterraneo oltre il mare tutto ok, poi come spesso mi capita rimango vittima della non linearità temporale e ottengo visioni che poi devo riordinare. Con me c'erano i miei alleati e gli occhi del gufo mi hanno consentito di vedere chiaro nel buio. Nulla di significativo ho incontrato nei mondi sotterranei poi, salendo, nel mondo evanescente, vedevo dall'alto il campanile di una chiesa e appena la sommità del tetto della stessa (significativa, lo spiego dopo) e di un paesino di montagna che sembrava molto austriaco/altoatesino, ma il paese ed i monti erano coperti da una coltre di nebbia densa ma luminosa.
Ho incontrato in un luogo indefinito un gatto a cui ero molto affezionato, che mi è corso incontro e mi ha ricordato alcuni momenti felici passati assieme.
Con me portavo la foto dei nonni paterni, i quali mi attendevano al mio arrivo in cima. Sono passato, disordinatamente per una città fatta di cristalli cangianti, e nuovamente per il luogo confuso dove ho incontrato il gatto, per poi arrivare stabilmente in cima.
La mia nonna paterna mi ha accolto dicendomi una cosa che mi diceva quando ero bambino ma che avevo scordato (morì che avevo 5 anni), mentre il mio nonno paterno, che non ho mai conosciuto in quanto morto prima che io nascessi, era con lei, e si tenevano per braccio, ma non ha mai comunicato direttamente con me.
Di quella famiglia non conosco nessuno eccetto un cugino che avevo ritrovato tre anni fa per poi perderlo per un male improvviso, che era con loro. Della zia morta due mesi fa (loro figlia) loro non sapevano ancora niente.
Poi si sono fatti avanti i nonni del ramo materno, che mi hanno domandato come mai non fossi andato da loro, e dopo un'intensa reazione emotiva mia gli ho spiegato che loro mi hanno già dato tanto, che gli sono grato per tutto e non volevo appesantire il loro cammino col mio attaccamento che è ancora tale da non consentirmi di rimanere lucido. Con loro c'erano molti altri defunti della famiglia materna, che invece conosco bene poiché ci sono cresciuto.
Sono così arrivati anche altri amici defunti che hanno comunicato con me. E quando ho spiegato perché ero lì si sono palesati due spiriti della mia famiglia paterna che io vedevo come ombre nella luce, avevano la peculiarità di essere molto più alti degli altri (i capostipiti della stirpe?).
Lo spirito maschile più alto mi ha intimato: "identificati!"
Io ho risposto: "sono Fabio" ... e lui sembrava non capire, "figlio di Francesco", ancora non capiva, "nipote di Leone" ancora non capiva, "bisnipote di Anselmo" e come se avessi detto la parola magica "ahhhh Anselmo!". A quel punto si sono tutti disposti a semicerchio attorno a me, lui teneva la sua mano sinistra sulla mia testa, e mi ha chiesto "cosa possiamo fare per te?".
Così ho dichiarato i miei intenti: "so che chiedo tanto e che il nostro ramo della famiglia ha avuto tanti problemi, ma vorrei poter lasciare al mondo un territorio libero e prospero, anche se non andrà a nostri discendenti diretti, e dunque chiedo la vostra benedizione" (non ho figli né programmo di averne). Gli ho ricordato la zia e la sua sofferenza, il figlio del fratello minore di mio nonno che anche lui pratica le arti sciamaniche (segue la via di Solòrzano), e tutte le stranezze che a quanto pare ci ha lasciato in eredità Anselmo (che girava per monti a cercare i cristalli di galena per fare le radio, sapeva leggere e scrivere in italiano corretto, che per un uomo nato nel 1873 in un paesino e falegname di mestiere è quantomeno originale).
A quel punto mi ha comunicato un concetto complesso, non sono sicuro ma credo che il suo giudizio a riguardo sia che quel ramo della famiglia fosse volutamente così, con quelle sofferenze, con Leone fatto prigioniero durante la campagna d'Africa e deportato al campo di concentramento di Dachau, la zia con gravi problemi mentali ecc. Era confuso perché ovviamente la comunicazione non è stata su base verbale lato loro, ma sembra che quella sofferenza e quelle stranezze fossero in qualche modo pianificate per rendere questo ramo della famiglia diverso.
Così ho dichiarato: "sono pronto a scoprire se il ramo più strano della famiglia potrà dare un bel frutto", e lui ha risposto "ti faremo sapere".
Prima di lasciarlo ho chiesto loro se sapevano dove potevo reperire due conoscenze che riguardano due progetti a cui sto lavorando e se secondo loro potevano essere percorribili o parte del territorio che chiedevo, mi hanno detto di non possederle ma che potevo trovarle o nella città che cambia colore o nella chiesa nella zona evanescente.
Così ho ringraziato e salutato tutti, e sono sceso nella città che cambia colore dove ho trovato una cosa che non ho visto visivamente ma sembrava una borsa da donna fatta dello stesso materiale cangiante, ma flessibile come pelle, che sembrava abbandonata lì. L'ho presa con me ma si è come duplicata, quindi ne avevo una con me e una rimasta lì. Sceso ulteriormente nella chiesa vista durante la salita sono arrivato in volo, entrato dal campanile e sceso all'interno. Sull'altare c'era un libro aperto, ben esposto, sul quale c'erano scritte tante cose non del tutto utili (non ho letto, sapevo che era così e basta) e però per quello che volevo sapere io c'era scritto di guardare il rosone. Ho guardato in alto e visto distintamente un rosone, di vetro colorato come c'è in tante chiese, la sua luce colorata illuminava la navata che in alcune parti era in penombra. La visione non era nitida ma era persistente, forse in questo mondo c'è stata l'unica parte che ho potuto vedere bene di tutto il viaggio perché il resto è stato molto meno visivo.
A quel punto eravamo circa a metà della permanenza in cima, durante il tempo rimanente prima che il tamburo scandisse il ritorno mi sono sentito nuovamente proiettato in cima nella parte luminosa dove ho trovato i miei parenti ancora in semicerchio a consultarsi, ma non hanno più comunicato con me fino alla discesa.
A quel punto ero emotivamente scosso per via dell'affetto che ancora mi lega ai nonni materni, esausto non ho avuto altre visioni durante il rientro.
per me è stata la terza canoa con voi, ed è anche quella finora più difficile e usurante sotto tutti i profili, nonché uno dei lavori sciamanici più sofferti che ho fatto.
Ho avuto difficoltà durante la salita a rimanere in sincrono, fino al mondo sotterraneo oltre il mare tutto ok, poi come spesso mi capita rimango vittima della non linearità temporale e ottengo visioni che poi devo riordinare. Con me c'erano i miei alleati e gli occhi del gufo mi hanno consentito di vedere chiaro nel buio. Nulla di significativo ho incontrato nei mondi sotterranei poi, salendo, nel mondo evanescente, vedevo dall'alto il campanile di una chiesa e appena la sommità del tetto della stessa (significativa, lo spiego dopo) e di un paesino di montagna che sembrava molto austriaco/altoatesino, ma il paese ed i monti erano coperti da una coltre di nebbia densa ma luminosa.
Ho incontrato in un luogo indefinito un gatto a cui ero molto affezionato, che mi è corso incontro e mi ha ricordato alcuni momenti felici passati assieme.
Con me portavo la foto dei nonni paterni, i quali mi attendevano al mio arrivo in cima. Sono passato, disordinatamente per una città fatta di cristalli cangianti, e nuovamente per il luogo confuso dove ho incontrato il gatto, per poi arrivare stabilmente in cima.
La mia nonna paterna mi ha accolto dicendomi una cosa che mi diceva quando ero bambino ma che avevo scordato (morì che avevo 5 anni), mentre il mio nonno paterno, che non ho mai conosciuto in quanto morto prima che io nascessi, era con lei, e si tenevano per braccio, ma non ha mai comunicato direttamente con me.
Di quella famiglia non conosco nessuno eccetto un cugino che avevo ritrovato tre anni fa per poi perderlo per un male improvviso, che era con loro. Della zia morta due mesi fa (loro figlia) loro non sapevano ancora niente.
Poi si sono fatti avanti i nonni del ramo materno, che mi hanno domandato come mai non fossi andato da loro, e dopo un'intensa reazione emotiva mia gli ho spiegato che loro mi hanno già dato tanto, che gli sono grato per tutto e non volevo appesantire il loro cammino col mio attaccamento che è ancora tale da non consentirmi di rimanere lucido. Con loro c'erano molti altri defunti della famiglia materna, che invece conosco bene poiché ci sono cresciuto.
Sono così arrivati anche altri amici defunti che hanno comunicato con me. E quando ho spiegato perché ero lì si sono palesati due spiriti della mia famiglia paterna che io vedevo come ombre nella luce, avevano la peculiarità di essere molto più alti degli altri (i capostipiti della stirpe?).
Lo spirito maschile più alto mi ha intimato: "identificati!"
Io ho risposto: "sono Fabio" ... e lui sembrava non capire, "figlio di Francesco", ancora non capiva, "nipote di Leone" ancora non capiva, "bisnipote di Anselmo" e come se avessi detto la parola magica "ahhhh Anselmo!". A quel punto si sono tutti disposti a semicerchio attorno a me, lui teneva la sua mano sinistra sulla mia testa, e mi ha chiesto "cosa possiamo fare per te?".
Così ho dichiarato i miei intenti: "so che chiedo tanto e che il nostro ramo della famiglia ha avuto tanti problemi, ma vorrei poter lasciare al mondo un territorio libero e prospero, anche se non andrà a nostri discendenti diretti, e dunque chiedo la vostra benedizione" (non ho figli né programmo di averne). Gli ho ricordato la zia e la sua sofferenza, il figlio del fratello minore di mio nonno che anche lui pratica le arti sciamaniche (segue la via di Solòrzano), e tutte le stranezze che a quanto pare ci ha lasciato in eredità Anselmo (che girava per monti a cercare i cristalli di galena per fare le radio, sapeva leggere e scrivere in italiano corretto, che per un uomo nato nel 1873 in un paesino e falegname di mestiere è quantomeno originale).
A quel punto mi ha comunicato un concetto complesso, non sono sicuro ma credo che il suo giudizio a riguardo sia che quel ramo della famiglia fosse volutamente così, con quelle sofferenze, con Leone fatto prigioniero durante la campagna d'Africa e deportato al campo di concentramento di Dachau, la zia con gravi problemi mentali ecc. Era confuso perché ovviamente la comunicazione non è stata su base verbale lato loro, ma sembra che quella sofferenza e quelle stranezze fossero in qualche modo pianificate per rendere questo ramo della famiglia diverso.
Così ho dichiarato: "sono pronto a scoprire se il ramo più strano della famiglia potrà dare un bel frutto", e lui ha risposto "ti faremo sapere".
Prima di lasciarlo ho chiesto loro se sapevano dove potevo reperire due conoscenze che riguardano due progetti a cui sto lavorando e se secondo loro potevano essere percorribili o parte del territorio che chiedevo, mi hanno detto di non possederle ma che potevo trovarle o nella città che cambia colore o nella chiesa nella zona evanescente.
Così ho ringraziato e salutato tutti, e sono sceso nella città che cambia colore dove ho trovato una cosa che non ho visto visivamente ma sembrava una borsa da donna fatta dello stesso materiale cangiante, ma flessibile come pelle, che sembrava abbandonata lì. L'ho presa con me ma si è come duplicata, quindi ne avevo una con me e una rimasta lì. Sceso ulteriormente nella chiesa vista durante la salita sono arrivato in volo, entrato dal campanile e sceso all'interno. Sull'altare c'era un libro aperto, ben esposto, sul quale c'erano scritte tante cose non del tutto utili (non ho letto, sapevo che era così e basta) e però per quello che volevo sapere io c'era scritto di guardare il rosone. Ho guardato in alto e visto distintamente un rosone, di vetro colorato come c'è in tante chiese, la sua luce colorata illuminava la navata che in alcune parti era in penombra. La visione non era nitida ma era persistente, forse in questo mondo c'è stata l'unica parte che ho potuto vedere bene di tutto il viaggio perché il resto è stato molto meno visivo.
A quel punto eravamo circa a metà della permanenza in cima, durante il tempo rimanente prima che il tamburo scandisse il ritorno mi sono sentito nuovamente proiettato in cima nella parte luminosa dove ho trovato i miei parenti ancora in semicerchio a consultarsi, ma non hanno più comunicato con me fino alla discesa.
A quel punto ero emotivamente scosso per via dell'affetto che ancora mi lega ai nonni materni, esausto non ho avuto altre visioni durante il rientro.
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Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Grazie per la bella condivisione Chaìr. Anche per me è stato un viaggio molto faticoso, le visioni erano le più intense che ho avuto finora, in alcuni frangenti avevo degli spasmi e tremori alle sopracciglia e alle palpebre.
- - VISIONE - -
Il tragitto prima di arrivare al koor era molto angosciante, a un certo punto sentivo fisicamente delle urla stridenti. Nel Koor (o Kur?) ho intravisto su una scogliera un'antenata con le trecce che si affacciava e mi guardava. Stavo per abbassare la maschera ma la sentivo come una presenza ambigua e non mi sono fidato. La visione era forte tant'è che avevo degli spasmi alle sopracciglia e alle palpebre che tremavano, e sentivo come qualcosa che tirava in giù la maschera, forse quell'antenata. Non mi piaceva questo, allora l'ho allontanata. Nel frattempo il ritmo dei tamburi, che era diventato binario, scandiva il mio nome: "Fabio! Fabio!", ma poco dopo abbiamo iniziato l'ascesa. Un forte getto dal basso ci ha fatto salire, e la visione si faceva più luminosa ma non sapevo se era ancora il momento di abbassare la maschera, finché non ho sentito i tamburi che ripetevano cadenzando "non occorre più, non occorre più" e l'ho levata. Nel primo livello ho intravisto minerali bianchi e qualche guardiano. Nel secondo livello invece è sbucato un gatto a cui ero molto affezionato, morto diversi anni fa, credo 7-8. Era dei miei nonni ma era quasi come se fosse mio, fui io a trovarlo morto quando era sparito per qualche giorno. Si è accucciato sulle mie gambe e mi sono commosso, l'ho accarezzato un po' e gli ho detto di tornare a giocare. Poi ho sentito che stavamo salendo all'ultimo livello e vedevo dei flash della canoa che veniva spinta da diversi animali e ci voleva molta forza, più eravamo vicini e più forza ci voleva, fino a che non siamo entrati e salivamo velocissimi trainati da cavalli alati, il paesaggio era astratto e mi è apparso l'antenato: un vecchio molto alto con la barba lunga, calvo sul capo ma coi capelli lunghi, vestito con una tonaca chiara, ricordava il Platone della Scuola di Atene di Raffaello, sembrava molto saggio e potente. Nell'apparirmi ho sentito di nuovo i forti spasmi e tremori della fronte e ho pianto, ho chiesto di farmi trovare territorio, mentre mi dava un mappamondo. Subito dopo il ritmo si è fatto binario e mentre eravamo fermi la visione è calata di intensità ed è diventata confusa, forse ho rivisto la stessa antenata incontrata nel koor ma non sembrava voler interagire, dopo c'erano altri stimoli diversi che non riuscivo a cogliere, tra cui alcune frasi ripetute dai tamburi, facevano riferimento alla paura, forse la paura della guerra. Ormai ero saturo e stremato, ma anche soddisfatto del dono, e quindi ho aspettato di tornare.
PS: Nunzia era accanto a me e anche a lei è andata a trovarla un suo vecchio gatto nello stesso livello dei mondi celesti, durante la condivisione ne abbiamo parlato ed erano dello stesso colore!
- - SOGNO - -
Prima del risveglio di mattina presto ho sognato un bel lupo, non magro come certi lupi ma ben nutrito e forte, ma anche molto docile. Lo chiamo e accarezzandolo gli chiedo di accompagnarmi per un po' lungo la strada. Era come se ci conoscessimo già. Altri lupi dormivano nascosti fra l'erba fitta e alta, quasi come sepolti dall'erba, un folto gruppo in lontananza ululava, ma ululavano in maniera molto armoniosa, come un coro. Il lupo mi segue e chiaccheriamo, lui mi rispondeva con dei mugolii come fanno certi Husky che ululando sembra che imitino le parole umane. Il lupo mi accompagna lungo una strada asfaltata, di periferia, simile al quartiere dove ho la residenza in Sardegna, e ci seguono a loro volta dei ragazzini (tutti maschi). A discapito del mio nome sul forum, non ho mai avuto un lupo come animale di potere né solitamente mi compare nei sogni, anche se è uno dei miei animali preferiti.
Oggi ho raccontato il sogno a mia madre, e le è venuto in mente un pastore tedesco femmina che aveva da ragazza con cui era molto in simbiosi e diceva che esaudiva sempre i suoi desideri che le sussurrava all'orecchio. Ha anche detto che ha una zia suicida, ma non so se fosse lei l'antenata nel Koor, può essere anche che fossi solo troppo angosciato dal tragitto.
La mia ragazza è stata assunta stamattina per un tirocinio pagato per un lavoro che le piace, come grafica. Stava cercando da questo luglio senza successo e ovviamente il territorio che cerco è anche per lei, quindi penso proprio che c'entri il rito! Che dire, grazie di cuore a tutti e agli spiriti. Vi aggiorno se ho altri sogni importanti stanotte o prossime materializzazioni.
- - VISIONE - -
Il tragitto prima di arrivare al koor era molto angosciante, a un certo punto sentivo fisicamente delle urla stridenti. Nel Koor (o Kur?) ho intravisto su una scogliera un'antenata con le trecce che si affacciava e mi guardava. Stavo per abbassare la maschera ma la sentivo come una presenza ambigua e non mi sono fidato. La visione era forte tant'è che avevo degli spasmi alle sopracciglia e alle palpebre che tremavano, e sentivo come qualcosa che tirava in giù la maschera, forse quell'antenata. Non mi piaceva questo, allora l'ho allontanata. Nel frattempo il ritmo dei tamburi, che era diventato binario, scandiva il mio nome: "Fabio! Fabio!", ma poco dopo abbiamo iniziato l'ascesa. Un forte getto dal basso ci ha fatto salire, e la visione si faceva più luminosa ma non sapevo se era ancora il momento di abbassare la maschera, finché non ho sentito i tamburi che ripetevano cadenzando "non occorre più, non occorre più" e l'ho levata. Nel primo livello ho intravisto minerali bianchi e qualche guardiano. Nel secondo livello invece è sbucato un gatto a cui ero molto affezionato, morto diversi anni fa, credo 7-8. Era dei miei nonni ma era quasi come se fosse mio, fui io a trovarlo morto quando era sparito per qualche giorno. Si è accucciato sulle mie gambe e mi sono commosso, l'ho accarezzato un po' e gli ho detto di tornare a giocare. Poi ho sentito che stavamo salendo all'ultimo livello e vedevo dei flash della canoa che veniva spinta da diversi animali e ci voleva molta forza, più eravamo vicini e più forza ci voleva, fino a che non siamo entrati e salivamo velocissimi trainati da cavalli alati, il paesaggio era astratto e mi è apparso l'antenato: un vecchio molto alto con la barba lunga, calvo sul capo ma coi capelli lunghi, vestito con una tonaca chiara, ricordava il Platone della Scuola di Atene di Raffaello, sembrava molto saggio e potente. Nell'apparirmi ho sentito di nuovo i forti spasmi e tremori della fronte e ho pianto, ho chiesto di farmi trovare territorio, mentre mi dava un mappamondo. Subito dopo il ritmo si è fatto binario e mentre eravamo fermi la visione è calata di intensità ed è diventata confusa, forse ho rivisto la stessa antenata incontrata nel koor ma non sembrava voler interagire, dopo c'erano altri stimoli diversi che non riuscivo a cogliere, tra cui alcune frasi ripetute dai tamburi, facevano riferimento alla paura, forse la paura della guerra. Ormai ero saturo e stremato, ma anche soddisfatto del dono, e quindi ho aspettato di tornare.
PS: Nunzia era accanto a me e anche a lei è andata a trovarla un suo vecchio gatto nello stesso livello dei mondi celesti, durante la condivisione ne abbiamo parlato ed erano dello stesso colore!
- - SOGNO - -
Prima del risveglio di mattina presto ho sognato un bel lupo, non magro come certi lupi ma ben nutrito e forte, ma anche molto docile. Lo chiamo e accarezzandolo gli chiedo di accompagnarmi per un po' lungo la strada. Era come se ci conoscessimo già. Altri lupi dormivano nascosti fra l'erba fitta e alta, quasi come sepolti dall'erba, un folto gruppo in lontananza ululava, ma ululavano in maniera molto armoniosa, come un coro. Il lupo mi segue e chiaccheriamo, lui mi rispondeva con dei mugolii come fanno certi Husky che ululando sembra che imitino le parole umane. Il lupo mi accompagna lungo una strada asfaltata, di periferia, simile al quartiere dove ho la residenza in Sardegna, e ci seguono a loro volta dei ragazzini (tutti maschi). A discapito del mio nome sul forum, non ho mai avuto un lupo come animale di potere né solitamente mi compare nei sogni, anche se è uno dei miei animali preferiti.
Oggi ho raccontato il sogno a mia madre, e le è venuto in mente un pastore tedesco femmina che aveva da ragazza con cui era molto in simbiosi e diceva che esaudiva sempre i suoi desideri che le sussurrava all'orecchio. Ha anche detto che ha una zia suicida, ma non so se fosse lei l'antenata nel Koor, può essere anche che fossi solo troppo angosciato dal tragitto.
La mia ragazza è stata assunta stamattina per un tirocinio pagato per un lavoro che le piace, come grafica. Stava cercando da questo luglio senza successo e ovviamente il territorio che cerco è anche per lei, quindi penso proprio che c'entri il rito! Che dire, grazie di cuore a tutti e agli spiriti. Vi aggiorno se ho altri sogni importanti stanotte o prossime materializzazioni.
- Howlinwolf
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Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Riporto un sogno di stanotte, non sembrerebbe collegato apparentemente ma essendo stato fatto a due giorni dal rito lo scrivo qua come chiesto da Tuna, poi nel caso si sposta su un thread a parte:
Ora del sogno: 5:30
Sto messaggiando con la mia ragazza. Io ho appena fatto un bagno caldo e mi preparo per mangiare ad una cena con diversi commensali. Lei fa riferimento a qualcosa successo tempo fa, quando stavamo insieme da poco. Nel passato del sogno (non in questa realtà! Il passato del sogno esisteva solo nel sogno) eravamo una sorta di coppia aperta, o meglio, lei aveva un amante ma io no, anche se avevo diverse occasioni di andare con altre. Quindi lei nomina questa persona, e le dico risentito: "ah, è vero che prima eri bigama... Mi sta proprio bene il mio cognome!" (Gioco di parole col mio cognome che viene dal cuculo e in inglese Cuckold è quello che si lascia tradire senza lamentarsi o addirittura si eccita all'idea) e arrabbiato per la gelosia sbatto il pugno su un tavolo in disparte. Nel frattempo si avvicinano delle persone per lavarsi le mani, le lavo anch'io con acqua fredda e poi calda e poi di nuovo fredda per calmarmi ma sono ancora arrabbiato e nel mentre vedo che risponde qualcosa tipo "beh comunque era fattissimo... Mi ha scritto ieri alle 3 del mattino mentre era a una festa a casa di Filippo" (un nostro vecchio amico in comune con cui abbiamo dei pessimi trascorsi entrambi).
Ieri c'è stata la finale di un concorso a cui ero arrivato, appunto, in finale. Purtroppo sono arrivato secondo, anche se un membro della giuria (che è lo stesso che ha suonato il pezzo) ha detto che era il suo preferito. Ci vuole anche fortuna nel trovare la commissione giusta. Però ha detto che lo includerà nel repertorio, ed è importante che il pezzo "giri". In questo momento sono in Austria per le prove di un altro concerto dove c'è un mio brano e sembra stia venendo su bene, anche se è molto impegnativo da suonare, ma ho già ricevuto molti complimenti.
Ora del sogno: 5:30
Sto messaggiando con la mia ragazza. Io ho appena fatto un bagno caldo e mi preparo per mangiare ad una cena con diversi commensali. Lei fa riferimento a qualcosa successo tempo fa, quando stavamo insieme da poco. Nel passato del sogno (non in questa realtà! Il passato del sogno esisteva solo nel sogno) eravamo una sorta di coppia aperta, o meglio, lei aveva un amante ma io no, anche se avevo diverse occasioni di andare con altre. Quindi lei nomina questa persona, e le dico risentito: "ah, è vero che prima eri bigama... Mi sta proprio bene il mio cognome!" (Gioco di parole col mio cognome che viene dal cuculo e in inglese Cuckold è quello che si lascia tradire senza lamentarsi o addirittura si eccita all'idea) e arrabbiato per la gelosia sbatto il pugno su un tavolo in disparte. Nel frattempo si avvicinano delle persone per lavarsi le mani, le lavo anch'io con acqua fredda e poi calda e poi di nuovo fredda per calmarmi ma sono ancora arrabbiato e nel mentre vedo che risponde qualcosa tipo "beh comunque era fattissimo... Mi ha scritto ieri alle 3 del mattino mentre era a una festa a casa di Filippo" (un nostro vecchio amico in comune con cui abbiamo dei pessimi trascorsi entrambi).
Ieri c'è stata la finale di un concorso a cui ero arrivato, appunto, in finale. Purtroppo sono arrivato secondo, anche se un membro della giuria (che è lo stesso che ha suonato il pezzo) ha detto che era il suo preferito. Ci vuole anche fortuna nel trovare la commissione giusta. Però ha detto che lo includerà nel repertorio, ed è importante che il pezzo "giri". In questo momento sono in Austria per le prove di un altro concerto dove c'è un mio brano e sembra stia venendo su bene, anche se è molto impegnativo da suonare, ma ho già ricevuto molti complimenti.
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- Iscritto il: mar 11 ott 2022, 9:32
Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Ciao a tutti, vi riporto il resoconto del mio viaggio; grazie a tutti per la condivisione
Prima dell’inizio della Canoa, mentre tutti ci stiamo sistemando a sedere sugli sgabelli, il mio quando lo appoggio a terra e mi ci siedo sopra , cede una delle due zampe.
Sono nel panico più totale , penso che non posso partecipare, che gli spiriti non lo vogliono.
Provo a risedermi e sento fisicamente un’energia che mi ancora non solo al terreno ma mi fa sentire parte della canoa e so che non posso più cadere.
All’inizio ho difficoltà a vedere, sono ancora agitato per l’episodio dello sgabello.
Poi vedo un fiume nero, melmoso a fianco a me compaiono e scompaiono volti come nelle case della paura dei luna park, volti illuminati, mi sembra irridenti.
Poi vedo mia zia che mi chiede del caffè in polvere (lei morta da circa un anno ed amava molto una miscela di caffè fatta da una torrefazione di Vinci).
Poi vedo un cimitero senza tombe, abbandonato, con buche , come se le bare forrero state portate via da molto tempo.
Dopo sulla mia destra mi appare mio padre che mi dice : “sono tutti morti”.
Poi mia nonna che invece mi offre una tazza di caffè caldo, io l’accetto.
In tutto questo io mi comporto come fossi ad un film, vedo queste immagini scorrere e non “sento” di dover interagire.
La salta è costellata da immagini confuse: boschi, fuoco, risalite da sott’acqua.
Poi in un ambiente che non vedo mi compare mia madre: mi offre un giglio bianco, io le chiedo cosa devo fare nella vita e lei mi dice : “La risposta la sai già, devi tornare alla sorgente”.
Poi compare una signora anziana che non conosco, che mi offre una ciotola di riso bianco.
Prima o durante il ritorno a ritroso vedo un serpente che si attorciglia sul tronco di un albero.
Prima dell’inizio della Canoa, mentre tutti ci stiamo sistemando a sedere sugli sgabelli, il mio quando lo appoggio a terra e mi ci siedo sopra , cede una delle due zampe.
Sono nel panico più totale , penso che non posso partecipare, che gli spiriti non lo vogliono.
Provo a risedermi e sento fisicamente un’energia che mi ancora non solo al terreno ma mi fa sentire parte della canoa e so che non posso più cadere.
All’inizio ho difficoltà a vedere, sono ancora agitato per l’episodio dello sgabello.
Poi vedo un fiume nero, melmoso a fianco a me compaiono e scompaiono volti come nelle case della paura dei luna park, volti illuminati, mi sembra irridenti.
Poi vedo mia zia che mi chiede del caffè in polvere (lei morta da circa un anno ed amava molto una miscela di caffè fatta da una torrefazione di Vinci).
Poi vedo un cimitero senza tombe, abbandonato, con buche , come se le bare forrero state portate via da molto tempo.
Dopo sulla mia destra mi appare mio padre che mi dice : “sono tutti morti”.
Poi mia nonna che invece mi offre una tazza di caffè caldo, io l’accetto.
In tutto questo io mi comporto come fossi ad un film, vedo queste immagini scorrere e non “sento” di dover interagire.
La salta è costellata da immagini confuse: boschi, fuoco, risalite da sott’acqua.
Poi in un ambiente che non vedo mi compare mia madre: mi offre un giglio bianco, io le chiedo cosa devo fare nella vita e lei mi dice : “La risposta la sai già, devi tornare alla sorgente”.
Poi compare una signora anziana che non conosco, che mi offre una ciotola di riso bianco.
Prima o durante il ritorno a ritroso vedo un serpente che si attorciglia sul tronco di un albero.
Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Sogno di domenica 11 ottobre:
Mi trovo in un piccolo borgo con le tipiche case in pietra e viottoli. Credo di essere in Italia. Forse Umbria o Marche o non saprei. È la mia nuova casa. Io ed altre persone (non so chi, ma sento che ci sono) abbiamo acquistato quel piccolo borgo abbandonato con il progetto di creare la nostra piccola comunità dove poter vivere e lavorare. I lavori di restauro procedono lenti, perché facciamo gran parte del lavoro tutto da soli (servono tanti soldi e ci arrangiamo come possiamo), quindi molte case sono ancora spartane e da rendere più vivibili.
Nel borgo vivono dei "guaritori" (non so di quale corrente culturale, ma sicuramente inerenti la medicina alternativa) e la voce si sta espandendo. Parte del piano economico di sussistenza del paese prevede un Bed&Breakfast diffuso all'interno delle vie del borgo, dedicato alle persone in visita e a chi desidera ricevere cure e trattamenti particolari dai "guaritori".
Arrivano alcuni miei amici (che conosco davvero nella realtà). Stefano è venuto per guarire qualcosa. Lo accompagno nella sua stanza. L'acqua calda è già pronta all'interno del grande secchio di legno, dove lui si dovrà immergere fino alla vita. Lo aiuto a togliersi la maglietta con delicatezza. So che ha qualche problema alla schiena o la vita (credo che senta un po' di dolore) ed è quella la zona che devo lavare e pulire per l'inizio del trattamento (non capisco se il bagno nella bacinella fa parte del trattamento o se è solo la preparazione al trattamento).
Cambio scena. Accompagno Lavinia e altri amici in uno dei pochi appartamenti già pronti ed accoglienti del B&B.
Sogno di lunedì 12 ottobre:
Visualizzo un altro villaggio con casette di pietra. Anche qui vengo a sapere (so) che ci sono dei guaritori.
Lo zoom si allarga e vedo dall'alto la cartina dell'Italia e parte dell'Europa dell'Est, zona Balcani. Qualcuno (che non vedo; non so chi sia) mi indica sulla cartina il luogo del villaggio (città) con un grande puntino rosso che si illumina e lampeggia. Si trova dalle parti di Montenegro o Bosnia, ma non capisco esattamente dove. Si dice che lì una bambina/ragazza sia guarita e visualizzo sempre un grande secchio (o bacinella) fatta con assi di legno con dentro l'acqua calda.
Mi reco al villaggio ed entro in una casa. Non capisco se vengo ospitata da queste persone "guaritrici" o se ho semplicemente preso una casa in affitto. Ma entro in bagno e mi preparo la vasca (questa volta di grandezza normale e di ceramica - non di legno) riempiendola di acqua calda per farmi il bagno. Le immagini qui si sovrappongono e visualizzo altre bacinelle di legno di acqua calda e altre guarigioni, ad altezza vita, di varie persone che vedo solo di schiena. Le guarigioni sono fatte con le mani, le mie, ma credo anche da parte di altri. Tutte lavorano con gli stessi movimenti e vibrazioni (quasi contemporaneamente), ma non toccano mai la pelle delle persone. Tutte lavorano ad altezza vita.
Poi visualizzo altre immagini di me che visito e cammino per le vie del paese.
Ritorno al momento "presente" di fronte alla vasca. L'acqua adesso la riempie ed entro dentro. Mi immergo. Altri sprazzi di ricordi di me, case in pietra, acqua e atti di purificazione dietro la schiena, tutte in zona vita. Non capisco più se la schiena è la mia o di altre persone.
Ritorno in presenza. Mi trovo dentro la vasca, ma l'acqua non c'è quasi più. Il tappo è aperto e l'acqua sta scivolando via. Mi alzo e mi rendo conto di essere entrata in vasca vestita con felpa e pantaloni, che adesso sono ovviamente bagnati. Esco dalla vasca e mi sveglio.
DOMANDA:
Esistono trattamenti/cerimonie/riti/pratiche (o altro) che si svolgono immersi in acqua calda? Se sì, come funzionano e a cosa servono?
Grazie mille per l'ascolto e le eventuali risposte,
Sara
Mi trovo in un piccolo borgo con le tipiche case in pietra e viottoli. Credo di essere in Italia. Forse Umbria o Marche o non saprei. È la mia nuova casa. Io ed altre persone (non so chi, ma sento che ci sono) abbiamo acquistato quel piccolo borgo abbandonato con il progetto di creare la nostra piccola comunità dove poter vivere e lavorare. I lavori di restauro procedono lenti, perché facciamo gran parte del lavoro tutto da soli (servono tanti soldi e ci arrangiamo come possiamo), quindi molte case sono ancora spartane e da rendere più vivibili.
Nel borgo vivono dei "guaritori" (non so di quale corrente culturale, ma sicuramente inerenti la medicina alternativa) e la voce si sta espandendo. Parte del piano economico di sussistenza del paese prevede un Bed&Breakfast diffuso all'interno delle vie del borgo, dedicato alle persone in visita e a chi desidera ricevere cure e trattamenti particolari dai "guaritori".
Arrivano alcuni miei amici (che conosco davvero nella realtà). Stefano è venuto per guarire qualcosa. Lo accompagno nella sua stanza. L'acqua calda è già pronta all'interno del grande secchio di legno, dove lui si dovrà immergere fino alla vita. Lo aiuto a togliersi la maglietta con delicatezza. So che ha qualche problema alla schiena o la vita (credo che senta un po' di dolore) ed è quella la zona che devo lavare e pulire per l'inizio del trattamento (non capisco se il bagno nella bacinella fa parte del trattamento o se è solo la preparazione al trattamento).
Cambio scena. Accompagno Lavinia e altri amici in uno dei pochi appartamenti già pronti ed accoglienti del B&B.
Sogno di lunedì 12 ottobre:
Visualizzo un altro villaggio con casette di pietra. Anche qui vengo a sapere (so) che ci sono dei guaritori.
Lo zoom si allarga e vedo dall'alto la cartina dell'Italia e parte dell'Europa dell'Est, zona Balcani. Qualcuno (che non vedo; non so chi sia) mi indica sulla cartina il luogo del villaggio (città) con un grande puntino rosso che si illumina e lampeggia. Si trova dalle parti di Montenegro o Bosnia, ma non capisco esattamente dove. Si dice che lì una bambina/ragazza sia guarita e visualizzo sempre un grande secchio (o bacinella) fatta con assi di legno con dentro l'acqua calda.
Mi reco al villaggio ed entro in una casa. Non capisco se vengo ospitata da queste persone "guaritrici" o se ho semplicemente preso una casa in affitto. Ma entro in bagno e mi preparo la vasca (questa volta di grandezza normale e di ceramica - non di legno) riempiendola di acqua calda per farmi il bagno. Le immagini qui si sovrappongono e visualizzo altre bacinelle di legno di acqua calda e altre guarigioni, ad altezza vita, di varie persone che vedo solo di schiena. Le guarigioni sono fatte con le mani, le mie, ma credo anche da parte di altri. Tutte lavorano con gli stessi movimenti e vibrazioni (quasi contemporaneamente), ma non toccano mai la pelle delle persone. Tutte lavorano ad altezza vita.
Poi visualizzo altre immagini di me che visito e cammino per le vie del paese.
Ritorno al momento "presente" di fronte alla vasca. L'acqua adesso la riempie ed entro dentro. Mi immergo. Altri sprazzi di ricordi di me, case in pietra, acqua e atti di purificazione dietro la schiena, tutte in zona vita. Non capisco più se la schiena è la mia o di altre persone.
Ritorno in presenza. Mi trovo dentro la vasca, ma l'acqua non c'è quasi più. Il tappo è aperto e l'acqua sta scivolando via. Mi alzo e mi rendo conto di essere entrata in vasca vestita con felpa e pantaloni, che adesso sono ovviamente bagnati. Esco dalla vasca e mi sveglio.
DOMANDA:
Esistono trattamenti/cerimonie/riti/pratiche (o altro) che si svolgono immersi in acqua calda? Se sì, come funzionano e a cosa servono?
Grazie mille per l'ascolto e le eventuali risposte,
Sara
Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Habemus somnium!
Stamattina molto presto, dopo le 4:30 indicativamente, si è ripetuto insistentemente più volte perché mi sono svegliato e riaddormentato:
nella prima variante ero a casa dell'unica zia vivente che ho, sorella di mia madre, c'erano lei e mio zio acquisito, suo marito, che mi rilasciavano istruzioni. E c'era una piccola discussione su come metterle in opera, non era una discussione conflittuale quanto più quelle discussioni che si hanno quando si è davvero indaffarati e ci sono decine di dettagli da far quadrare. Ed eravamo appunto appresso a fare qualcosa di non meglio definito. Poi però mi sono svegliato nella concitazione.
Nelle versioni successive, il sogno si sarà ripetuto non meno di 6 ulteriori volte, ero intento a fare varie cose di vita quotidiana, e mentre le facevo era come se ricevessi un download con le istruzioni dal cielo. Tutte le volte mi sono risvegliato e riaddormentato nella concitazione di seguire le istruzioni.
Propenderei per un significato letterale, ma lascio a chi vorrà eventuali commenti.
Ci manca solo che gli spiriti inizino a mandare dei PDF e siamo apposto
Stamattina molto presto, dopo le 4:30 indicativamente, si è ripetuto insistentemente più volte perché mi sono svegliato e riaddormentato:
nella prima variante ero a casa dell'unica zia vivente che ho, sorella di mia madre, c'erano lei e mio zio acquisito, suo marito, che mi rilasciavano istruzioni. E c'era una piccola discussione su come metterle in opera, non era una discussione conflittuale quanto più quelle discussioni che si hanno quando si è davvero indaffarati e ci sono decine di dettagli da far quadrare. Ed eravamo appunto appresso a fare qualcosa di non meglio definito. Poi però mi sono svegliato nella concitazione.
Nelle versioni successive, il sogno si sarà ripetuto non meno di 6 ulteriori volte, ero intento a fare varie cose di vita quotidiana, e mentre le facevo era come se ricevessi un download con le istruzioni dal cielo. Tutte le volte mi sono risvegliato e riaddormentato nella concitazione di seguire le istruzioni.
Propenderei per un significato letterale, ma lascio a chi vorrà eventuali commenti.
Ci manca solo che gli spiriti inizino a mandare dei PDF e siamo apposto
Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Sogno di domenica 9 ottobre:
non ho sognato i miei Antenati ma noi cerchioti: eravamo tutti intenti a risolvere qualcosa, c'era silenzio, nessuno parlava.
Solo Tsunki, nostro Uwishin, alla fine, esclama: "Ho trovato un modo per non far prendere tsank ai curanderos: bava di lumaca!".
Infatti nel sogno preparavo questi bocconcini per i curanderos: ogni lumaca con la sua bava che spargevo intorno all'animaletto
In realtà questo sogno, molto breve, era composto da tre scene ma le prime due sono svanite. Ricordo solo questa che è l'ultima.
Sogno fatto poco prima del risveglio. Credo si sia anche materializzato. Voi cosa ne pensate?
Sogno del 14 ottobre:
Rossella chiede a Tsunki come mai ci ha tenuti liberi di vagare e non ha contenuto il sapere (la conoscenza circa il mondo degli Antenati).
Tsunki risponde che Antenati vagano fintanto che le porte dei mondi sono aperte e dobbiamo vagare anche noi se vogliamo carpire informazioni utili o ricevere aiuto e insegnamenti.
Poi chiude 5 porte (in questo appartamento in cui ci troviamo e che somiglia alla vecchia casa di mia nonna materna, morta ormai una trentina di anni fa, non ricordo), mettendo, fuori ad ogni porta, un peso con su stampato un numero (uno l'ho dimenticato).
Nel sogno c'era anche la mia nonna materna, appunto.
non ho sognato i miei Antenati ma noi cerchioti: eravamo tutti intenti a risolvere qualcosa, c'era silenzio, nessuno parlava.
Solo Tsunki, nostro Uwishin, alla fine, esclama: "Ho trovato un modo per non far prendere tsank ai curanderos: bava di lumaca!".
Infatti nel sogno preparavo questi bocconcini per i curanderos: ogni lumaca con la sua bava che spargevo intorno all'animaletto
In realtà questo sogno, molto breve, era composto da tre scene ma le prime due sono svanite. Ricordo solo questa che è l'ultima.
Sogno fatto poco prima del risveglio. Credo si sia anche materializzato. Voi cosa ne pensate?
Sogno del 14 ottobre:
Rossella chiede a Tsunki come mai ci ha tenuti liberi di vagare e non ha contenuto il sapere (la conoscenza circa il mondo degli Antenati).
Tsunki risponde che Antenati vagano fintanto che le porte dei mondi sono aperte e dobbiamo vagare anche noi se vogliamo carpire informazioni utili o ricevere aiuto e insegnamenti.
Poi chiude 5 porte (in questo appartamento in cui ci troviamo e che somiglia alla vecchia casa di mia nonna materna, morta ormai una trentina di anni fa, non ricordo), mettendo, fuori ad ogni porta, un peso con su stampato un numero (uno l'ho dimenticato).
Nel sogno c'era anche la mia nonna materna, appunto.
- Howlinwolf
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- Iscritto il: lun 6 ago 2012, 14:45
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Re: ÍI UNTRI ARÚTMARI
Ho sognato qualche giorno fa un re e i suoi eredi, e oggi dei capi di stato. Nel primo sogno, il re era amichevole e mi diceva che era ormai vecchio e presto avrebbe ceduto il potere a uno dei suoi figli. Uno di loro si era un mio amico che studia a Udine, studente fuori sede come me, una persona molto umile, era lui che probabilmente gli sarebbe successo al trono.
Nel sogno di oggi, ci sono due partiti, uno che mi pareva ostile, l'altro guidato da un politico che in questa realtà mi sta simpatico e che un'altra volta in sogno mi era stato di buon auspicio. Ero dalla parte del politico simpatico ed eravamo come due fazioni in conflitto, il politico ostile prendeva il potere ma quello simpatico era molto tranquillo, sorrideva e diceva che il prossimo anno sarebbe spettato a lui. Eravamo sopra una cascata, e ha gettato nella cascata una forma di prosciutto cotto, quello che si mangia a Trieste con la crosta, come per conservarla per il futuro. Sempre nei sogni di oggi c'erano elementi negativi (in uno sparavo a degli zombie con fucili d'assalto, in un altro - credo sia negativo - compravo della marijuana).
Ho dei problemi di danaro perché sono ancora studente e le mie fonti di sostentamento sono mia madre che il reddito di cittadinanza e i miei nonni, che però aiutano già mia madre. A dicembre però arriverà la borsa di studio e sarò più tranquillo, anche se vorrei un lavoro part-time. Il problema è che è molto probabile che un lavoro sotto contratto tolga a mia madre il reddito di cittadinanza perché sono nel nucleo con lei ed è complicato uscire dal nucleo. L'ideale per questo ultimo anno da studente sarebbe fare cose come ripetizioni e lezioni private e trovare poi qualcos'altro finiti gli studi. Il dono dell'antenato però è dei mondi celesti, che credo sia distaccato da questioni di danaro e lavori saltuari, e il mappamondo (il dono in questione) mi fa pensare a qualcosa in grande che richiederà molto tempo, e anche nei due sogni sembrerebbe così.
Nel sogno di oggi, ci sono due partiti, uno che mi pareva ostile, l'altro guidato da un politico che in questa realtà mi sta simpatico e che un'altra volta in sogno mi era stato di buon auspicio. Ero dalla parte del politico simpatico ed eravamo come due fazioni in conflitto, il politico ostile prendeva il potere ma quello simpatico era molto tranquillo, sorrideva e diceva che il prossimo anno sarebbe spettato a lui. Eravamo sopra una cascata, e ha gettato nella cascata una forma di prosciutto cotto, quello che si mangia a Trieste con la crosta, come per conservarla per il futuro. Sempre nei sogni di oggi c'erano elementi negativi (in uno sparavo a degli zombie con fucili d'assalto, in un altro - credo sia negativo - compravo della marijuana).
Ho dei problemi di danaro perché sono ancora studente e le mie fonti di sostentamento sono mia madre che il reddito di cittadinanza e i miei nonni, che però aiutano già mia madre. A dicembre però arriverà la borsa di studio e sarò più tranquillo, anche se vorrei un lavoro part-time. Il problema è che è molto probabile che un lavoro sotto contratto tolga a mia madre il reddito di cittadinanza perché sono nel nucleo con lei ed è complicato uscire dal nucleo. L'ideale per questo ultimo anno da studente sarebbe fare cose come ripetizioni e lezioni private e trovare poi qualcos'altro finiti gli studi. Il dono dell'antenato però è dei mondi celesti, che credo sia distaccato da questioni di danaro e lavori saltuari, e il mappamondo (il dono in questione) mi fa pensare a qualcosa in grande che richiederà molto tempo, e anche nei due sogni sembrerebbe così.