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IL FIUME DELLA VITA, I RENI E IL MURO

perdita d'anima congenita e incapacità d'amare


Ci sono cose misteriose che accadono alle anime.
Molti anni fa curai un giovane di circa 35 anni che non aveva mai avuto fortuna e, francamente, si era a mio avviso impegnato poco nella vita, abbandonando le imprese più promettenti a metà o alla prima delusione e spesso invece insistendo su strade prive di prospettive e che davano misere soddisfazioni.
Nessuna cura sciamanica aveva dato risultati, ma - forse perché farsi curare da me gli dava appunto solo misere soddisfazioni! - insisteva a venirmi a trovare.
Una sera i miei Pasuk (Spiriti aiutanti) mi condussero in una camera da letto in penombra, ricca di panneggi. Nel muro dietro al letto l'intonaco era sbrecciato. Guardando bene nella parete c'era un buco irregolare, che sembrava un nido d'uccello. Dentro non c'era un uccello ma un ragazzo, bianco come non avesse mai visto la luce del sole, con la pelle delicata e umida, quasi fosse appena uscito dall'utero. Mostrava però tra i 20 e i 30 anni anche se in miniatura. Facendolo uscire dal buco assumeva dimensioni normali, ma tendeva a stare rannicchiato perché non pareva abituato a camminare.

Non capivo cosa avevo di fronte. Sembra un'anima perduta, e dal viso e dal capelli, doveva essere il mio paziente. Ma con gli sciamani Conibo, avevo imparato che l'anima che lascia il corpo per un susto ("spavento", la causa più comune e classica di perdita d'anima) esce dal tempo e smette di crescere, se è un bambino o un ragazzo, o comunque di invecchiare. In altre parole se uno sciamano fa una caccia all'anima che si è perduta quando il paziente aveva 7 anni, l'anima apparirà come un bambino di 7 anni e avrà anche la consapevolezza di avere 7 anni, perché per lui il tempo si è fermato.

Qui però era diverso, l'anima sembrava vivere - probabilmente prigioniera - nel buco del muro da molto tempo, fin dalla prima infanzia, ma era cresciuta come sarebbe cresciuto un bambino tenuto segregato per lo stesso tempo.
Scoprii poi che una donna anziana dormiva nella camera da letto e portava da mangiare al ragazzo segregato nel buco del muro.
Non sapevo che fare. Ma poiché qualcosa dovevo fare, seguii le indicazioni di un mio Pasuk, sottrassi il ragazzo alla madre, lo purificai in una cascata sacra e lo riportai al paziente, soffiandoglielo in un orecchio. Feci poi un'offerta che era necessaria e guidai il paziente a fare un bagno lustrale con delle erbe speciali.

Quando tornai in Amazzonia cercai di capire cosa avessi incontrato. Chiesi all'abuelo Jua, il mio maestro, che mi disse: "Parece como un maleficio Cofan". Sembra un maleficio dei Cofan, una popolazione della Colombia. "Devi chiedere a uno sciamano Cofan. I Cofan - mi disse - hanno degli tséntsak che rubano le anime e le alimentano come si fa coi maiali o i polli."
A che scopo?, chiesi.
"Per farle crescere e diventare grasse, come coi maiali, più sono grassi e meglio è."
E poi... le macellano?
L'abuelo rise. "No - rispose - è più come con le vacche..." L'abuelo era 'ricco' e aveva una vacca che accudiva Rosa, una delle figlie. "Se sono grasse dànno tanto latte, loro bevono il latte".
Chi usava questo maleficio traeva energia o potere dall'anima che allevava... Il ragazzo che viveva nel muro però non era certo grasso,appariva gracile e capace a malapena di muoversi - la donna anziana che lo nutriva lo teneva a stecchetto.
L'abuelo non mi disse di più e mi ripeté di andare dai Cofanes.

Il Fiume della Vita

Tempo dopo, parlando con un vecchio sciamano Cofan, questi mi disse:"Èuna malattia dei reni".
Il mio paziente non aveva mai avuto alcun problema renale, ma soffriva fin da giovane di impotenza, o disfunzione erettile, come la si chiama oggi. E ogni sciamano sa che la potenza sessuale nell'uomo così come la fertilità in una donna, dipendono dal Potere dei Reni (una cosa curiosa è che i reni non hanno a che fare la capacità di una donna di godere del sesso e di avere orgasmi, ma con la fecondità, mentre nell'uomo un basso o cattivo potere renale pregiudica il godimento sessuale, visto che causa impotenza, e anche la fertilità del seme).

Lo sciamano Cofan mi disse che nei reni c'è un fiume, ma è difficile vederlo. Il fiume porta il Potere della Vita attraverso i reni, da lì degli affluenti vanno ad es. agli organi sessuali, ma il fiume principale sale fino al petto, fino al Cuore.
Se il Fiume è secco o ha poca acqua anche il Cuore sarà arido e tu non saprai amare né crearti un territorio con cui nutrire e rendere felice la tua famiglia.
Non capivo però cosa questo avesse a che fare con l'anima diafana trattenuta in un buco nel muro...

"Spesso - mi disse lo sciamano - qualcuno ha costruito un muro o una diga e il fiume non può passare o passa poca acqua e neanche gli Spiriti e le persone non possono entrare e uscire da lì. Il bambino è trattenuto dal muro." Intendeva l'uomo fin da quand'era bambino ossia la sua anima.
Ma chi lo trattiene? domandai.
"Lo trattengono lì per proteggerlo. Hanno paura che venga ferito perché è piccolo e indifeso e perché suo padre ha tanti nemici. I suoi antenati. Lo fanno prima che nasca e tutti ereditano questo muro, nascono col muro."
Antenati è un termine molto duttile nel linguaggio degli sciamani amazzonici: a volte sono antichi avi ancestrali di tutto il popolo, altre volte tuoi bisnonni o trisavoli, a volte persone che in tempi andati o recenti sono legate a te con un filo rosso creato dal sesso: quindi i tuoi genitori, nonni etc., ma anche fratelli, ma anche fratellastri dei nonni o perfino donne con cui il tuo bisonno aveva fatto del sesso, senza che siano in nessun modo tuoi parenti. Basta un legame di sesso.
Credo che il muro del mio paziente l'avesse costruito la madre. La donna anziana che avevo visto sembrava la madre, o almeno il paziente la riconobbe quando gliela descrissi. E anche la camera coi panneggi era uguale alla camera da letto di sua mamma.
"Quando gli antenati hanno fatto questo - disse lo sciamano - devi liberare il prigioniero. Loro lo accudiscono e gli danno da mangiare, ma gli rubano la forza vitale."
E come si fa a liberarlo?
"Devi trovare il muro. Il muro che gli antenati costruiscono c'è sempre anche nel Mondo di Mezzo. Siempre hay un muro que es realidad, ¡no solo vision!" C'è sempre un muro in questa realtà, il muro si materializza in un luogo reale, di solito che fa parte della vita del paziente.

Allontanarsi dal Muro e dal Carceriere

Quando tornai in Italia, scoprii che il mio paziente non aveva avuto molti benefici dalla curanderia.
Mi accorsi che, anche se l'anima era stata liberata dal muro e riportata da lui, continuava a tornare dalla madre per essere nutrita. E che la madre le succhiava il Potere vitale, come un contadino munge una vacca.
Quando la madre (o un altro antenato, anche morto!) gli succhia il Potere, prosciuga in parte il Fiume della Vita. Il paziente quindi per tutta la vita aveva avuto basso potere vitale, incapacità di creare un territorio e incapacità di amare davvero.
In seguito dissi al paziente che doveva allontanarsi fisicamente dalla madre. Lui non viveva a casa di lei, ma abitava nella stessa città. Come il Muro si materializza in questa realtà, anche la lontananza dal muro occorre si materializzi qui.
Gli Spiriti e la Fortuna offrirono al paziente l'occasione di trasferirsi molto lontano da casa.
In seguito Spiriti mi mostrarono che serve una distanza di almeno 500 km dal Muro, perché l'anima non torni comunque dal suo carceriere.
Dovetti riportare di nuovo indietro l'anima, che era tornata non nel nuco, ma vicino al Muro e fu difficile convincerla, cosa che potei fare solo con uno stratagemma insegnatomi dall'abuelo e che non posso raccontare qui.
Ma una volta che l'anima fu liberata e il paziente era andato a vivere molto lontano dal muro (oltre 700 km nel suo caso), la sua situazione lentamente migliorò. Trovò un anno dopo un lavoro dignitoso e una fidanzata e nel giro di altri tre anni circa riuscì a crearsi un buon territorio, che in altri due anni diventò ottimo. L'ultima volta che lo sentii era una persona felice e addirittura di successo in qualcosa che lui amava molto.
I tempi della guarigione sono lunghi e occorre fiducia e pazienza.

La curanderia tra le due Realtà

Molti curanderos che praticano metodi sciamanici o anche altri guaritori spirituali credono che basti eseguire qualcosa nell'Altra Realtà per modificare il problema materiale. Questo è un grave errore.
Il metodo funziona solo quando la malattia non è grave e ancora si è materializzata solo in un disturbbo, ad es. un disturbo funzionale di un organo (come digerire male, avere dolori migranti a un ginocchio...). Quando però il male si materializza in una malattia organica (un tumore, un'artrite reumatoide, una steatosi epatica...) o anche in un disturbo funzionale che però perdura da molti anni e quindi è molto radicato o in una situazione di sfortuna o fallimento cronici, la cura deve agire in entrambe le Realtà.

Una cosa fuorviante è il nostro linguaggio: sciamani, shamanic practitioners o curanderos educati in Occidente distinguono l'anima dal corpo e quando dicono "anima" la pensano come qualcosa di distinto dal corpo e dalla vita concreta, materiale della persona.
Lo sciamano Cofan con cui avevo parlato non disse mai "anima". Disse che il bambino era stato imprigionato nel muro e che era stato nutrito fino a diventare un adulto debole e imbelle che restava sempre nella stessa prigione e prendeva cibo, dando in cambio Potere vitale, al suo carceriere.
Il bambino diventato malamente adulto doveva esser portato via dal muro.
Non per caso il muro esiste anche in questa Realtà e anche in questa Realtà l'uomo (non soltanto un'astratta "anima") deve essere allontanato dal Muro altrimenti tornerà, com'è abituato, vicino al Muro per avere cibo.
Se l'uomo si allontana molto dal Muro in questa Realtà allora si libererà dalla prigionia e la portata del Fiume potrà aumentare senza venir piu drenata dal carceriere.
Una domanda che potrebbe porsi: cosa succede se si allontana solo fisicamente senza fare alcun intervento sciamanico?
Di solito è un'eventualità che non si realizza: se la persona non viene sottratta al muro nell'Altra Realtà, non riesce a sottrarsi neanche in questa.
Quando ci riesce, non dura, continua in realtà a mantenere un contatto a distanza col carceriere, che consente a questi di continuare a nutrirlo e a drenargli potere vitale. Quindi non riesce ad avere successo e di solito, dopo qualche tempo, tornerà anche fisicamente all'ovile oppure - come spiegherò nei cerchi su questi argomenti - si legherà a un carceriere sostitutivo.
Nel cerchio in cui affronteremo l'Anima dei Reni, vedremo meglio come funziona e perché avviene così.

Trovare il Fiume

Il rapimento dell'anima alla nascita o - in altri casi - nell'infanzia e la sua segregazione in un Muro o dietro un Muro è un evento non raro, ma neppure frequentissimo.
Anche se però l'anima resta libera, il Muro è spesso stato costruito ugualmente. A volte, anziché di un muro, si tratta di una Diga, spesso creata da animali, di solito Castori. La Diga crea problemi differenti dal Muro e non ne parleremo in questo articolo.
In entrambi i casi però il Fiume di solito viene bloccato in parte o del tutto e l'acqua è trattenuta per darla al Carceriere oppure, se l'anima non è stata rapita, l'acqua resta comunque al di là del Muro e non può alimentare gli organi sessuali, il petto e il Cuore.

Nei miei corsi per futuri curanderos non ho mai trattato il Muro e la Diga, tantomeno questo tipo di rapimento d'anima.
Il motivo è che è oltremodo difficile individuare il Muro e anche vedere correttamente il Fiume e seguirne il corso. A volte accade - ed è accaduto occasionalmente a qualche mio allievo o apprendista - di vedere il Muro o più spesso la Diga, ma anche in questi casi non riescono a risalire il Fiume principale (semmai qualche affluente) o lo confondono con altri flussi di Potere del corpo. La visione parziale e imprecisa nello sciamanesimo comporta di solito una guarigione solo temporanea o... nessuna guarigione.
Molte volte infatti i miei allievi che si sono imbattuti nel Muro o nella Diga, seguendo il proprio istinto sciamanico e i consigli degli Spiriti ausiliari, hanno distrutto Muro e Diga e fatto defluire l'acqua, ma - visitando di nuovo il paziente a distanza di tempo - nella maggioranza dei casi la barriera era stata ripristinata o era stata rimpiazzata da qualcosa di analogo, che sempre bloccava le acque.
Non è infatti di solito possibile guarire il male del Muro senza una visione completa del Potere dei Reni e del Fiume e delle aree che questo attraversa.

Solo in tempi recenti Tsunki, lo Spirito del Popolo delle Acque, mi ha insegnato una tecnica davvero speciale e insolita per individuare e seguire il Fiume della Vita durante l'esame dei reni e dell'addome del paziente - un'area chiamata shag - e per vedere il Muro, se questo e presente. Il metodo permette anche di scoprire chi abbia costruito il Muro, un passaggio molto importante per comprendere l'origine del problema e per liberarne il paziente. Infatti non sempre si ha la mia fortuna del principiante, che vidi una donna anziana portare cibo all'anima e la donna fu subito riconosciuta dal paziente come sua madre!

Vedremo questi metodi nel prossimo Cerchio sulle Anime degli Organi (25 -26 ottobre 2014) dove ci occuperemo soprattutto del Fiume della Vita, dei suoi Poteri e di come può essere rinforzato o guarito, e di cosa siano, nei vari casi, il Muro e la Diga, di come smantellarli in modo definitivo e di come aiutare la guarigione del paziente, il quale spesso dovrà fare delle cose in questa Realtà, sia compiendo rituali (ad es. purificazioni o bagni) sia agendo sulla propria vita: su questo a volte bastano piccoli ma importanti passi che richiedono un modesto sforzo, altre volte - come nel caso di anima rapita - è necessario allontanarsi dal Carceriere e dal Muro stesso.
Nel Cerchio però non ci occuperemo del rapimento d'anima, che vedremo invece nel prossimo futuro in Incontri avanzati sulla Caccia all'Anima. Vedremo invece casi più "semplici" in cui l'anima rimane comunque libera.