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Vicente Júa (ca. 1900? - 1° settembre 2006)

 

Vicente Júa (ca. 1900? - 1° settembre 2006)
Don Vicente Júa, chiamato in genere el abuelo, il nonno, durante un mio incontro con lui nel settembre del 2002.
Potente sciamano, capo-tribù e guerriero, ebbe circa 50 figli e 150 nipoti.
Vicente Júa fu un grande uwishín (sciamano) Shuar che si è ricongiunto ai suoi antenati il 1° settembre 2006 all'età presunta di oltre cento anni.
Trascorse la maggior parte della sua esistenza, all'incirca i primi 70 - 75 anni, quando gli Shuar vivevano ancora liberi nella selva amazzonica nord-occidentale (Ecuador), cacciando gli animali selvatici e combattendo guerre territoriali soprattutto contro gli Achuar, nemici storici.
A partire dal 1975 iniziò la vera occidentalizzazione, Shuar, Achuar e gli altri popoli nativi vennero privati di parte dei loro territori a favore dei coloni che volevano un pezzo di terra da coltivare e dei grandi allevatori di bestiame.
Ai nativi furono assegnate dei territori nella loro selva e furono costretti a interrompere le guerre tribali.
Da allora gli Shuar, come gli altri, dovettero mandare a scuola i loro figli: i bambini dovevano studiare per poter in futuro difendere la loro gente sul piano nazionale e internazionale, come infatti molti Shuar nati in quegli anni ora stanno facendo.
Vicente Júa, quando era ormai anziano, visse il trapasso dalla vita antica e l'occidentalizzazione.

 

Ebbe 5 mogli, circa 50 figli e 150 nipoti. Avere molte mogli (la maggioranza degli Shuar ne hanno 2) è segno di prestigio, poiché richiede molte risorse e impegno: significa che in tanti gli portavano doni per l'aiuto che lui sapeva dare come uwishin.
Analfabeta, parlava male lo spagnolo e le mie conversazioni con lui mischiavano castigliano e Shuar.
Come molti sciamani amazzonici, fu a lungo capo della sua comunità. Quando lasciò il comando della tribù, si ritirò con le 3 mogli ancora in vita e alcuni figli più giovani in una casa isolata nella selva, vicino alla località di Pomona (regione di Morona-Santiago, Ecuador).
Nonostante non vivesse più all'interno di nessuna comunità, riceveva visite continue di persone malate o sofferenti che provenivano non solo dalla selva, ma da tutto l'Ecuador.
La sua reputazione si diffuse tanto che cominciò a ricevere anche molti pazienti dal Perù e perfino dagli Stati Uniti.

Fui suo allievo per circa 10 anni, durante i quali mi incaricò di diffondere la sapienza sciamanica in Occidente perché i giovani Shuar non avevano più voglia di sacrificarsi per diventare sciamani e "preferiscono vedere un film invece delle visioni degli Spiriti".
Nell'estate del 2004 mi disse che la sua ora era vicina e decise di trasferirmi tutti i suoi Poteri di sciamano, prima che - come avviene agli sciamani molto vecchi - si affievolissero.
Suo figlio Domingo disse in seguito a un mio allievo che il padre non aveva fatto questo dono a nessun altro.
Nel 2005 si trasferì insieme alla moglie più giovane a Santa Rosa di Macas vicino alla casa del figlio Domingo.
Nell'agosto del 2006 mi disse che stava per "tramutarsi nel suo arútam" (morire). Non lo avrei più visto in vita. Il 1° settembre si ricongiunse agli Antenati.
La notte seguente, prima che sapessi della sua morte, mi apparve in forma del suo arútam e mi garantì il suo aiuto e appoggio per la mia opera.
Ora sono felice che sia in contatto costante con me, quale Spirito maestro.