Sutsi - la paura come orso
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Sutsi - la paura come orso
ciao a tutti, premetto che questo cerchio credo sia stato uno dei più difficili per me, sia emotivamente che per gli effetti sul corpo. Già la settimana prima ho iniziato a sentire una risonanza emotiva con il lavoro; dopo il cerchio è stato difficile riprendersi fisicamente, ci sono voluti alcuni giorni. Le sensazioni durante il lavoro sono state le stesse che abbiamo condiviso assieme, con dolori allo stomaco, alla testa, alla schiena, difficoltà a dormire la notte tra sabato e domenica e una sorta di debolezza generale. Il momento peggiore è stato al termine del primo rito, nel tempo in cui abbiamo lavorato prima del secondo. E solo l'accoglienza della paura ha messo a posto un pochino le cose.
Ho iniziato ad accendere il fuoco un po' prima degli altri, perchè avevo capito si potesse procedere; questo è stato un bene, perchè le fiamme erano alte e così c'è stato il tempo per me e il fuoco di trovare un equilibrio; intanto è arrivato lo spirito a cui avevo chiesto di accompagnarmi e nel mentre Francesco ha chiesto di alzare le statuine; me ne sono accorta dal video (avevo tolto l'audio), quindi ho seguito tutti in quella fase. ma quando è iniziato il lavoro mi sono potuta sdraiare subito.
Appena ho chiuso gli occhi mi sono vista uscire dal corpo, seguendo la mia guida, mi sono voltata ho visto il corpo, la stanza e il fuoco, tutto protetto; mi sono rigirata e questa volta nella parete c'era una porta sigillata che la guida ha aperto per me.
Siamo usciti nel prato, un bel prato della mia infanzia, con l'erba dolce, ma appena ci siamo messi a camminare ci siamo trovati in pieno inverno con la neve al ginocchio e la tormenta, vestiti leggeri; io ho detto alla mia guida che io non ero mai stata in quella situazione e in quel posto e lui mi ha solo chiesto "sei sicura?".Quando ho guardato bene davanti a me c'era la porta della teda (fienile basso) della baita di mio nonno; ho osservato che stranamente era sbarrata dall'esterno. Mi ha fatto entrare, la porta si è chiusa dentro di noi. Ho ascoltato, stavo bene, c'era profumo di fieno era buio ma non il buio assoluto del vuoto e ho detto "io qui sto bene".
Sono sprofondata fisicamente in uno spazio nero, una mano mi ha afferrata alla gola e mi ha sollevata da terra. Avrò avuto otto-dieci anni. non potevo combattere, ma non potevo nemmeno guardarlo negli occhi. Ho pensato ho bisogno di luce e la luce è arrivata ad illuminare il volto, la mia guida era li ma non è intervenuta. Ho visto prima un volto di uomo affilato occhi scuri, poi in un baleno un volto più largo occhi azzurri e qualcosa brillare a destra. Con la mano sinistra ho afferrato e strappato; a quel punto la guida mi ha aiutata e portata via. Siamo usciti nella neve , la mia mano era calda, ho guardato e avevo strappato un orecchino d'oro formato da un piccolo anello a cui era appesa una croce cristiana. avevo del sangue sulla mano.
Siamo tornati indietro, ma una volta ripreso contatto con il mio corpo ho chiesto alla guida: "era di fronte.. non è tutto qui vero?"
E lui mi ha risposto "no, se sei pronta, andiamo". Ancora il fuoco era acceso, ancora ha aperto la porta.
Ero in un campo di mais, dall'altro mio nonno, avrò avuto 3 anni,4 al massimo, camminavo in mezzo alle spighe altissime, mi sentivo persa e sola; la mia guida mi ha detto "non mi vedi ma ci sono". A un certo punto ho sentito la solitudine fredda e il respiro di cani da caccia che mi stavano cercando; non potevo capire la provenienza del suono ed ho iniziato a correre, ma era difficilissimo. A un certo punto nella mia testa ho sentito la voce della guida dirmi: "è inutile che scappi, sentono l'odore del sangue". Ho guardato nella mia mano in cui avevo l'orecchino e il sangue. non potevo pulirmi o buttarli perchè erano parte della mia paura; mi sono rassegnata e fermata. il segugio è arrivato da dietro, mi ha buttata a terra e velocemente gli ho strappato del pelo. A quel punto la mia guida mi ha afferrata al volo e portata fuori dal campo in braccio correndo; da qui alla porta è stato un attimo, ma faticoso, perchè piangevo senza riuscire a fermarmi. nell'istante in cui sono tornata il fuoco si è spento.
La sera ho fatto una lunga discesa con la guida che mi ha fatta saltare nel vuoto più volte. ho incontrato prima il segugio che è diventato un orso; ho pensato subito a M49, l'orso trentino che poi è stato catturato due giorni dopo; si è lasciato accarezzare, e ha acconsentito a tornare con me.
Con l'uomo è stato più difficile,mi ha sempre presa per la gola, ma alla fine visto che non mi difendevo e mi lasciavo uccidere, mi ha mollata e siamo discesi tutti insieme. La cosa particolare è che l'uomo è diventato prima un lupo e poi la pantera; mi colpisce perchè come era due uomini nella prima visione, era due belve nella seconda. E in entrambi i riti il secondo incontro è stato il più difficile, ma i protagonisti erano invertiti.
ok, scusate la lunghezza, non ho il dono della sintesi a volte
PS mia mamma non ha memoria di questi episodi, ma ho verificato con i miei parenti e il campo di mais esisteva e come!
Ho iniziato ad accendere il fuoco un po' prima degli altri, perchè avevo capito si potesse procedere; questo è stato un bene, perchè le fiamme erano alte e così c'è stato il tempo per me e il fuoco di trovare un equilibrio; intanto è arrivato lo spirito a cui avevo chiesto di accompagnarmi e nel mentre Francesco ha chiesto di alzare le statuine; me ne sono accorta dal video (avevo tolto l'audio), quindi ho seguito tutti in quella fase. ma quando è iniziato il lavoro mi sono potuta sdraiare subito.
Appena ho chiuso gli occhi mi sono vista uscire dal corpo, seguendo la mia guida, mi sono voltata ho visto il corpo, la stanza e il fuoco, tutto protetto; mi sono rigirata e questa volta nella parete c'era una porta sigillata che la guida ha aperto per me.
Siamo usciti nel prato, un bel prato della mia infanzia, con l'erba dolce, ma appena ci siamo messi a camminare ci siamo trovati in pieno inverno con la neve al ginocchio e la tormenta, vestiti leggeri; io ho detto alla mia guida che io non ero mai stata in quella situazione e in quel posto e lui mi ha solo chiesto "sei sicura?".Quando ho guardato bene davanti a me c'era la porta della teda (fienile basso) della baita di mio nonno; ho osservato che stranamente era sbarrata dall'esterno. Mi ha fatto entrare, la porta si è chiusa dentro di noi. Ho ascoltato, stavo bene, c'era profumo di fieno era buio ma non il buio assoluto del vuoto e ho detto "io qui sto bene".
Sono sprofondata fisicamente in uno spazio nero, una mano mi ha afferrata alla gola e mi ha sollevata da terra. Avrò avuto otto-dieci anni. non potevo combattere, ma non potevo nemmeno guardarlo negli occhi. Ho pensato ho bisogno di luce e la luce è arrivata ad illuminare il volto, la mia guida era li ma non è intervenuta. Ho visto prima un volto di uomo affilato occhi scuri, poi in un baleno un volto più largo occhi azzurri e qualcosa brillare a destra. Con la mano sinistra ho afferrato e strappato; a quel punto la guida mi ha aiutata e portata via. Siamo usciti nella neve , la mia mano era calda, ho guardato e avevo strappato un orecchino d'oro formato da un piccolo anello a cui era appesa una croce cristiana. avevo del sangue sulla mano.
Siamo tornati indietro, ma una volta ripreso contatto con il mio corpo ho chiesto alla guida: "era di fronte.. non è tutto qui vero?"
E lui mi ha risposto "no, se sei pronta, andiamo". Ancora il fuoco era acceso, ancora ha aperto la porta.
Ero in un campo di mais, dall'altro mio nonno, avrò avuto 3 anni,4 al massimo, camminavo in mezzo alle spighe altissime, mi sentivo persa e sola; la mia guida mi ha detto "non mi vedi ma ci sono". A un certo punto ho sentito la solitudine fredda e il respiro di cani da caccia che mi stavano cercando; non potevo capire la provenienza del suono ed ho iniziato a correre, ma era difficilissimo. A un certo punto nella mia testa ho sentito la voce della guida dirmi: "è inutile che scappi, sentono l'odore del sangue". Ho guardato nella mia mano in cui avevo l'orecchino e il sangue. non potevo pulirmi o buttarli perchè erano parte della mia paura; mi sono rassegnata e fermata. il segugio è arrivato da dietro, mi ha buttata a terra e velocemente gli ho strappato del pelo. A quel punto la mia guida mi ha afferrata al volo e portata fuori dal campo in braccio correndo; da qui alla porta è stato un attimo, ma faticoso, perchè piangevo senza riuscire a fermarmi. nell'istante in cui sono tornata il fuoco si è spento.
La sera ho fatto una lunga discesa con la guida che mi ha fatta saltare nel vuoto più volte. ho incontrato prima il segugio che è diventato un orso; ho pensato subito a M49, l'orso trentino che poi è stato catturato due giorni dopo; si è lasciato accarezzare, e ha acconsentito a tornare con me.
Con l'uomo è stato più difficile,mi ha sempre presa per la gola, ma alla fine visto che non mi difendevo e mi lasciavo uccidere, mi ha mollata e siamo discesi tutti insieme. La cosa particolare è che l'uomo è diventato prima un lupo e poi la pantera; mi colpisce perchè come era due uomini nella prima visione, era due belve nella seconda. E in entrambi i riti il secondo incontro è stato il più difficile, ma i protagonisti erano invertiti.
ok, scusate la lunghezza, non ho il dono della sintesi a volte
PS mia mamma non ha memoria di questi episodi, ma ho verificato con i miei parenti e il campo di mais esisteva e come!