Essere morti - la vita come un videogioco

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

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Howlinwolf
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Essere morti - la vita come un videogioco

Messaggio da Howlinwolf »

Ho sognato di essere morto, e venivo introdotto a questo stato con una sorta di “tutorial” come se la vita fosse un videogioco, ma il videogioco avvenisse anche parallelamente ad essa (un po’ contorto). Una sorta di spirito mi spiegava le regole e che non si potesse tornare vivi, si poteva però rigiocare la stessa partita caricando un vecchio salvataggio. Non era possibile giocare contemporaneamente ad una nuova partita e alla partita corrente da “morti” per questioni di memoria dei salvataggi, in pratica non era possibile salvare entrambe le partite, anche se postilla diceva che fosse possibile utilizzando poca memoria in entrambe, se non si volesse giocare “seriamente”: c’erano dei numeri, la capacità massima per la memoria era di 230 e una vita seria aveva bisogno di tutti i dati, mentre due vite da giocatore “casual” circa 110 ciascuna.

Ad ogni modo lo spirito mi dà una sorta di introduzione dicendo che molti non amano questo nuovo stato, ma che bisognava accettarlo. Finisco il dialogo, ma non sono nell’aldilà, mi trovo fisicamente nella scuola dove insegno e sono circa le 11. Un mio collega mi vede e parliamo della situazione, pare che dovessi lavorare ancora e lui mi chiede come avrei fatto per quest’ora di lezione, che ormai era già passata mentre non ero in classe e che avevo perso per seguire il tutorial (come se il problema fosse solo questo! :D ). Gli dico, con un po’ di ironia, che il tempo per i morti passa più velocemente e gli do una pacca sulla spalla, mi accorgo che posso toccarlo e che non ho un aspetto granché diverso da prima, a parte la pelle molto chiara, come un fantasma ma senza essere immateriale. Effettivamente il tempo passava più in fretta, perché dopo questa conversazione che sembrava essere di un paio di minuti erano già le 14 e stavo salutando due alunni che stavano andando via, uno dei due era nero e li conoscevo solo nel sogno. Erano più piccoli degli alunni che ho in realtà, sembravano essere delle medie piuttosto che del liceo. Nel salutarli sentivo di dover continuare ad essere gentile anche da morto. Anche a loro toccavo la spalla e mi rendevo conto che fisicamente non mi sentivo diverso, anche se ero triste all’idea di essere morto, poi mi accorgevo di sentire ancora il cuore battere e in quel momento mi sono accorto di essere sveglio.

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Sto bene, mi piace il lavoro di docente anche se vorrei avviare qualcosa come compositore, anche in ambito videoludico, e sto pensando di pubblicare alcuni brani come portfolio per trovare qualche ingaggio da parte di piccoli sviluppatori per iniziare.

Allo stesso tempo sono preoccupato di perdere il mio attuale posto l’anno prossimo perché non sono docente di ruolo e la scuola dove insegno ha diversi problemi e non gode di una buona reputazione, in pratica c’è il rischio di avere talente pochi iscritti da ritrovarmi con una classe in meno e uno stipendio molto ridotto, che mi forzerebbe a cercare altro. Avevo sognato precedentemente di arrivare a scuola e di trovarla vuota, con il cortile innevato, avevo notato che però la neve era purissima e anche molto bella. I rapporti tra i colleghi di musica sono parecchio “congelati” e non si riesce a trovare una soluzione, credo che la neve parlasse di questo, e forse anche della possibilità di dover insegnare altrove.
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