Macchina e cena con Tsunki

L'interpretazione dei Sogni secondo gli Sciamani

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Chaìr
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Macchina e cena con Tsunki

Messaggio da Chaìr »

Stavo percorrendo quello che nel sogno credevo fosse la Cassia tra Poggibonsi e Colle val d'Elsa. Il paesaggio era quello che effettivamente ci si può aspettare in quella zona ma era grigio, quasi lunare, crepuscolare come luce.
Ero in macchina e andavo forte, arrivo in un centro abitato, c'è gente, negozi, sembra giorno anche se la luce è crepuscolare. L'unico dettaglio che riesco a ricordare è che io volevo tornare indietro ma andando forte manco tutti i punti dove fare inversione. Mentre succede penso anche che non tutti quei punti sono "veramente interessanti".

Procedo dentro al centro abitato, passo da due rotatorie veloce, è come se ignorassi il luogo, oltre il centro abitato di poche centinaia di metri c'è prima una curva 90° a destra larga poi una a sinistra, un'altra rotatoria c'è una struttura moderna di legno come quelle che si trovano in montagna, sopra c'è scritto "Teatro ...." e altre cose che fanno presumere sia intitolato a qualcuno del luogo.

In mezzo alla strada ci sono delle persone che è come se non volessero lasciarmi passare, rallento molto per non investirle, mi inverto e ritorno indietro.

Mi rendo conto che nel tratto di strada tra il centro abitato e il teatro c'è un argine di un fiume, per scherzo dico, come se ci fosse qualcuno che mi segue in quello che faccio, "riesco anche ad andare sull'argine" e perdo quasi il controllo della macchina la quale si inerpica istantaneamente sull'argine e vedo l'acqua del fiume.

Ciò detto mi ritrovo a cena in una tavolata di una trattoria, al tavolo ci sono persone che non conosco, a capotavola alla mia destra però c'è Tsunki, tutte le volte che lo sogno è sempre dettagliatissimo in viso al punto che sono sicuro fosse lui.

Io nei vari discorsi parlo della mia visione del mondo e di quello che ho percepito, a un certo punto nel tavolo vicino (rispetto a me è di fronte, rispetto a Tsunki è alla sua destra) ci sono delle persone deformi (hanno il collo le spalle e la testa direttamente sul bacino), vedo che Tsunki parla ad una persona di queste e mi sembra la chiami "Sandra" però le si rivolge in una lingua che non conosco ricalcando in italiano "me lo presti". Appena sveglio ricordavo anche le parole esatte, però ora le ho dimenticate.
Lei gli porge una specie di maschera di pelouche, Tsunki la indossa, è colorata di giallo nella parte superiore e di rosso nella parte inferiore, non capisco che cosa raffiuguri ma ha un nasone enorme tipo i muppets.

Le altre persone chiacchierano nella conversazione, nessuno sembra attento a mangiare anche perché il tavolo è ancora vuoto, siamo tutti presi dalla conversazione anche mentre Tsunki indossa questa maschera che cinge anche il capo.

La scena si interrompe mentre Tsunki dice altre cose, tipo un mantra, in una lingua a me sconosciuta indossando la maschera, mi ritrofo infatti in quello che io penso essere la città di Faenza, è buio, so che devo partire a piedi per una cosa molto ardua, saluto la persona che era con me (non ho idea di chi sia ne l'ho vista bene in sogno) mentre sono sul marciapiede mi rendo conto che sto per attraversare il fiume (Faenza è divisa dal fiume Lamone) e prima del ponte mi sento tirare sempre più indietro, la forza che mi tira indietro si fa sempre più grande e non mi consente di camminare, inizio a fluttuare leggermente a qualche centimetro da terra e questa forza mi tira indietro, ma mi muovo lentissimamente, non vengo scaraventato indietro. Da sotto il ponte sento provenire una musica festosa, quella che potrebbe esserci in una vecchia festa di paese.
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